Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 9 dicembre 2017

E' colpa tua; No, è colpa tua.

Da uno scritto di Doroteo di Gaza (VI sec.)

Una volta vennero da me due fratelli che erano adirati l'uno con l'altro.
Il più anziano diceva del più giovane: "Io gli ordino una cosa e lui se ne affligge,  e me ne affliggo anch'io pensando che se avesse fiducia e amore per me accoglierebbe di buon grado quel che gli dico"; il più giovane diceva: "Scusami signore, ma lui non me lo dice con timor di Dio, ma solo perché vuole darmi ordini ...". ... Bisognava che ciascuno di loro gettasse il rimprovero su se stesso , e che l'uno dicesse: "Io parlo con arroganza e, per questo Dio non lascia soddisfatto il mio fratello"; l'altro doveva dire: "Il mio fratello mi dà ordini con umiltà e amore; sono io che sono insubordinato e non ho timor di Dio". Ma nessuno di loro trovò la strada di accusare se stesso; ciascuno invece scaricava sul prossimo .
Ecco, per questo non troviamo modo di progredire, per questo non troviamo modo di ricevere giovamento in nulla, ma rimaniamo tutto il nostro tempo a marcire per i nostri pensieri gli uni contro gli altri e a tormentarci. Ciascuno giustifica se stesso, ciascuno si lascia andare, come ho detto prima, senza preoccuparsi di nulla, e poi pretendiamo dal prossimo il rispetto dei comandamenti. 

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