III DOM. AVV.
Secondo il vocabolario Treccani il pregiudizio
è un’”idea, opinione concepita sulla
base di convinzioni personali e prevenzioni generali, senza una conoscenza
diretta dei fatti, delle persone, delle cose, tale da condizionare fortemente
la valutazione, e da indurre quindi in errore”. Il pregiudizio è frutto di
una non conoscenza diretta.
Quanto soffriamo quando ne siamo vittime!
Ebbene, Dio è oggetto di pregiudizio. Quanti Lo rifiutano, perché
pensano di conoscerLo, ma, in realtà, rifiutano solamente l’immagine distorta
che di Lui si son fatta. Eppure non si può amare realmente né rifiutare, se non
ciò che si conosce.
A cosa è dovuto il pregiudizio?
Come abbiamo già detto, all’ignoranza più o meno colpevole, ma anche
all’errata o parziale informazione da parte di altri.
Giobbe nella sua malattia, si trova a dover combattere con gli amici, i
quali continuano a ripetergli che la sua condizione è certamente dovuta a
qualche colpa, perché Dio premia i buoni, ma punisce i peccatori. Elifaz il
Temanita gli dice: “Ricordalo: quale
innocente è mai perito e quando mai uomini retti furono distrutti? Per quanto io
ho visto, chi ara iniquità e semina affanni, li raccoglie. A un soffio di Dio
periscono e dallo sfogo della sua ira sono annientati” (Gb 4,7ss). Giobbe
stesso arriva a dire a Dio: “Tu sei un
duro avversario verso di me e con la forza
delle tue mani mi perseguiti; mi sollevi e mi
poni a cavallo del vento e mi fai sballottare dalla bufera” (Gb 30,21s)
alla fine, però, con grande onestà afferma: “Davvero ho esposto cose che non capisco, cose troppo meravigliose per
me, che non comprendo. … Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei
occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricredo e mi pento sopra polvere e cenere»
(Gb
42,3ss).
Gli amici di Giobbe hanno chiara l’idea di un Dio che retribuisce
ciascuno secondo le sue opere e, questa immagine, la diffondono intorno a sé,
come l’eco che moltiplica e porta
lontano la voce di uno.
Io sto aiutando gli altri a conoscere Dio o sto solo confermando il loro
pregiudizio e aiutandoli ad allontanarsi da Lui?
Non è una cosa da niente, perché in un mondo che cerca senso, libertà,
gioia, si rifiuta Dio, nell’errata convinzione che Lui generi solo schiavi
sottomessi. Troppi pensano che Dio sia una cattiva notizia per i miseri; che
spezzi e ferisca i cuori; faccia schiavi coloro che vogliono essere liberi e,
mantenga in carcere i prigionieri.
E’ un circolo vizioso, perché il pregiudizio separa da Dio, ma
allontanandoci da Lui, ci porta fuori strada, disorientandoci e, allontanandoci
dalla meta .
Di chi è la colpa?
Intanto ognuno è responsabile personalmente: chi non prega, non cerca,
non approfondisce, non si pone domande, ecc … non può che accusare prima di
tutto se stesso.
Dobbiamo riconoscerlo però, l’idea del tutto falsa che una parte della
cristianità s’è fatta e che ha trasmessa, ha reso molto più forte la rivolta
degli uomini verso Dio: “In nessun
problema c’è ignoranza più profonda di quella che esiste nell’ambiente dei
cristiani medi intorno all’idea di Dio. … L’ostacolo viene dalla massa informe
dei credenti. Si tratta dell’ateismo presente all’interno dei cristiani”
(P. Evdokimov, L’amore fole di Dio,
19).
“Venne un uomo mandato da Dio: il
suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla
luce, perché tutti credessero per mezzo di lui” (Gv 1,6s). Il Signore Dio
continua a mandare uomini che, dopo essere stati con Lui e averLo conosciuto, mostrino
a tutti la Sua bellezza. Dio ha bisogno di testimoni credibili che, non si
nascondano e non nascondano la Buona notizia divina. Quando noi taciamo o
diffondiamo “il vangelo secondo me”, non facciamo altro che ostacolare il bene
degli uomini. Noi crediamo di rispettarli nella loro libertà, invece siamo come
quei medici che, per non offendere o spaventare i loro pazienti, li lasciano
soffrire o morire, piuttosto che indicargli la cura adeguata.
Grazie Signore, per tutti i Tuoi santi di ieri e di oggi che, fedeli a
Te, ci mostrano il Tuo vero volto e ci consentono di camminare verso la vita
piena.
Perdonaci Signore, perché invece di metterci in ginocchio e lasciarci
raggiungere da Te, preferiamo accontentarci del sentito dire. Perdonaci, perché
tanti Ti rifiutano, anche per il fatto che noi non gli parliamo di Te e non li
aiutiamo a conoscerTi. Purtroppo non siamo convinti fino in fondo che Tu sia
l’unica via, la verità e la vita. Strappa il velo che copre i nostri occhi;
toccaci il cuore, così potremo diventare medicina in questo mondo che non Ti
conosce.
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