Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

giovedì 7 dicembre 2017

Tutta bella sei Maria



IMMACOLATA CONCEZIONE

     Ho avuto paura, perché sono nudo e, mi sono nascosto” (Gen 3,10).

     Perché nascondersi? La nudità è qualcosa di vergognoso che, deve essere sempre celato? Pensiamo ad alcuni popoli del Brasile o dell’Africa che,  vivono normalmente nudi; per loro non c’è nulla da nascondere. Anche noi, pur appartenendo a una cultura che ha un certo tipo di pudore, stiamo tranquillamente nudi davanti al medico o al coniuge; i bambini più piccoli stanno nudi in spiaggia e nemmeno si pongono il problema.
     Sta nudo chi non si vergogna di come è e non sente la necessità di mascherare il proprio limite. Stiamo nudi quando ci fidiamo dell’altro; ci rivestiamo di una maschera che ci nasconda, quando abbiamo paura di non essere accettati, non apprezzati, ma giudicati male.
     Pensiamo a quando viviamo in profondità il sacramento della Riconciliazione; di fatto accettiamo di mettere la nostra nudità di fronte al sacerdote, anche se siamo consapevoli di essere un po’ deformi a causa del peccato; vorremmo stare nascosti, a causa della vergogna, ma nello stesso tempo ci esponiamo, perché sappiamo che è Gesù stesso che ci guarda, ci ascolta e ci perdona. Di Lui ci fidiamo; con Lui non ci vergogniamo, anzi sentiamo di avere bisogno delle Sua cura.
     Adamo e sua moglie si nascondono, perché non si fidano più di Dio; hanno paura di Lui. Non è che essi non si fidino più di nessuno, semplicemente non si fidano di Dio. Danno ascolto, invece, al serpente. Dio dice loro che, se mangeranno dell’albero del bene e del male, moriranno, mentre il serpente dice che, non moriranno affatto, anzi finalmente si libereranno dal giogo della schiavitù divina.
     Il serpente dice velatamente che Dio è un bugiardo ed è geloso della Sua onnipotenza, ed essi cadono nel tranello. Da quel momento però tutto frana, perché Adamo comincia ad accusare Dio stesso e la donna che, aveva definita “ossa delle mie ossa e carne della mia carne”; non vuole responsabilità, egli si dichiara solo vittima. Come potrà la donna fidarsi di Adamo? Se l’ha tradita una volta, cosa gli impedirà di farlo di nuovo? Non è più possibile stare nudi l’uno davanti all’altra.
     Come è diverso l’atteggiamento di Maria. Lei non è ferita dal peccato di Adamo; Lei è senza macchia, perché è stata preservata da Dio; Lei è stata salvata in anticipo, rispetto a tutti noi.
     Quando il messaggero giunge, non si nasconde, ma si mette in ascolto. Anzi quella splendida creatura, mette presto in mostra con stupore la Sua piccolezza. Una volta giunta da Elisabetta le dice: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio  mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della Sua serva”. Il termine umiltà (tapeinosin), in realtà, indica la consapevolezza di essere una creatura che non conta nulla che, non merita nulla che, non ha niente di speciale: eppure Dio ha posato lo sguardo proprio sopra di Lei. Maria sa di non potersi nascondere davanti a Dio, perché, come canta il salmista: “Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie. La mia parola non è ancora sulla lingua
ed ecco, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile. Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei;
se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare,  anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra”
(Salmo 139,1ss). Lei sa che lo sguardo di Dio è uno sguardo d’amore: “Gesù, fissatolo lo amò”.
     Maria è la donna che si fida: costi quel che costi. Ella si fida, non perché ciò che Le viene proposto sia chiaro, facile da comprendere e ancor più da realizzare, ma perché è affidabile Colui che glielo chiede.
    
    

Nessun commento:

Posta un commento