BATTESIMO DEL SIGNORE
Ieri, quando Gesù si è manifestato ai Magi, aveva pochi giorni di vita,
oggi al Giordano è già un uomo adulto di oltre trent’anni. Cosa è avvenuto nel
frattempo? Nulla, o meglio, nulla di particolare: Gesù è cresciuto a Nazaret
come i Suoi coetanei, accompagnato ed educato da Maria e Giuseppe.
Sembra una cosa da niente, invece Gesù ci sta facendo un regalo
straordinario, perché possiamo smetterla di sentirci sempre in ritardo, per il
fatto che non siamo ancora giunti nel porto di destinazione; perché non abbiamo
ancora realizzato grandi cose.
Oggi Gesù inizia un percorso che, nel giro di tre anni, lo condurrà a
donare la propria vita e a cambiare radicalmente la storia dell’umanità, ma ha
trascorso oltre trent’anni a Nazaret nell’anonimato pressoché totale e nella
monotonia di un’esistenza ordinaria.
Oggi Egli ci mostra che il tempo dell’attesa e della preparazione, non è
tempo inutile, non è ritardo. Allora non dobbiamo tanto preoccuparci se ci
sembra “tardi”, ma come stiamo usando il tempo che abbiamo: stiamo camminando,
cercando e crescendo? I trent’anni di
Gesù a rendono preziosi anche i nostri giorni. Non è importante quanto ci
mettiamo a giungere alla meta, ma che camminiamo verso la meta.
Il tempo è sprecato e inutile ritardo, quando è speso a consumare
risorse; quando non ci muoviamo verso ciò a cui siamo destinati; quando pur
essendo affamati e assetati ci volgiamo a ciò che non sazia e non disseta.
Pensiamo che solo i pazzi mangiano e bevono cose strane, ma in realtà quanta “sani”
di mente, fanno ben peggio.
Ascoltiamo il dialogo tra Lucignolo e Pinocchio:
“Che
cosa fai? – gli domandò Pinocchio (a Lucignolo). – Aspetto la mezzanotte, per partire... – Dove vai? – Lontano,
lontano, lontano! – E io che son venuto a cercarti a casa tre volte!... – Che
cosa volevi da me? – Non sai il grande avvenimento? Non sai la fortuna che mi è
toccata? – Quale? – Domani finisco di essere un burattino e divento un ragazzo
come te, e come tutti gli altri. Pinocchio domanda di nuovo: E dove vai? – Vado ad abitare in un
paese... che è il più bel paese di questo mondo: una vera cuccagna! ...– Si
chiama il Paese dei Balocchi. Perché non vieni anche tu? … Lì non vi sono
scuole: lì non vi sono maestri: lì non vi sono libri. In quel paese benedetto
non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola: e ogni settimana è composta di
sei giovedì e di una domenica. Figùrati che le vacanze dell’autunno cominciano
col primo di gennaio e finiscono coll’ultimo di dicembre. Ecco un paese, come piace
veramente a me! Ecco come dovrebbero essere tutti i paesi civili! ...”.
Colui al quale è data la possibilità di
cessare di essere un burattino, per diventare una persona, sceglie di lasciarsi
attrarre da un mondo finto. A Pinocchio, uno dei ragazzini trasformati in ciuchino,
dice: “Verrà un giorno che piangerai anche
tu, come oggi piango io... ma allora sarà tardi! ... E immaginatevi come restò, quando s’accorse che il suo ciuchino
piangeva... e piangeva proprio come un ragazzo”.
Oggi al Giordano Dio si mette in fila con tutti gli altri uomini, non perché
abbia bisogno di essere purificato dal peccato, ma per dare la possibilità a
chiunque Lo accoglierà, di diventare pienamente uomo.
In un Salmo si legge questa domanda: «C’è un
uomo che desidera la vita e brama giorni
per gustare il bene?» (Sal 34,13).
C’è un progetto di vita buona, bella e felice; c’è un
comportamento che può rendere il vivere umano vita autentica, vita segnata dal
bene. Sant’Agostino scrive: «Noi tutti
bramiamo vivere felici, e tra gli uomini non c’è nessuno che neghi l’assenso a
questa affermazione”. Anche quando ci lasciamo attrarre verso l’illusorio
paese dei Balocchi, la domanda che ci abita è seria: vogliamo stare bene.
Di fronte a queste domande, il cristianesimo che cosa ha da dire? Ha
ancora una bella notizia?
Ebbene si: Dio si è fatto uomo per insegnarci a vivere in pienezza. Nel
III secolo Ippolito di Roma così si esprime: «Noi sappiamo che il Verbo si è fatto uomo della stessa nostra pasta:
perché, se non fosse così, invano ci
avrebbe domandato di imitarlo. Se l’uomo Gesù fosse stato di un’altra sostanza,
come avrebbe potuto chiederci, a noi deboli per natura, di comportarci come lui
si è comportato?».
Gesù apre la strada e ci offre la possibilità di camminare con Lui.
Signore, Tu sai quante volte siamo attratti dal paese dei balocchi, dove
tutto sembra bello, ma in realtà ci è chiesto di rinunciare alla nostra
altissima dignità; portaci con Te al Giordano e accompagnaci sulle Tue strade.
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