II DOM. T.O.
“Fissando lo sguardo su Gesù
che passava, disse: “Ecco l’agnello di Dio!” (Gv 1,35). Giovanni Battista sta
indicando Gesù a delle persone perché Lo stanno cercando o meglio
, stanno
cercando il Messia e non riescono a riconoscerlo.
In questa
vicenda c’è del movimento, perché ci sono persone in ricerca.
Gesù ha detto:
“Chi
cerca, trova!”
(Lc 11,10). Cercare, significa compiere dei passi concreti verso qualcosa di
cui si ha bisogno e che ancora non si possiede o non si possiede più. Quanto
più è essenziale ciò che si cerca, tanto più urgenti e rapide saranno le scelte
compiute.
La ricerca
è figlia primogenita del desiderio - questo termine è composto dalla preposizione de- che in latino
ha sempre un'accezione negativa e da sidus che
significa, letteralmente, stella. Desiderare significa, quindi, letteralmente,
"mancanza di stelle"-; chi desidera, si muove, mentre chi non desidera, è simile
a una statua di marmo, magari bella, ma che non è provocata da nulla: «Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi
siete battuti il petto!» (Mt 11,17), dice Gesù ai suoi contemporanei. Ci sono
persone alle quali puoi proporre qualsiasi cosa, ma troveranno sempre una scusa
valida per non accoglierla; lì manca il desiderio. Viceversa, quando il
desiderio è vivo, nessun ostacolo sembra troppo grande. I Magi che, dal lontano
Oriente seguono la stella e giungono a Betlemme di Giudea, sono la bella
testimonianza di chi cerca.
La ricerca è ostinata e non s’arrende, anche quando non giunge
immediatamente alla meta e deve adattarsi a percorrere strade lunghe e, a
volte, impervie; a tornare indietro e a cercare nuovi percorsi. Il desiderio
non cerca scorciatoie e, non si accontenta, finché non giunge a destinazione. Il
cercatore è una persona viva.
«Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore
dell'uomo, perché l'uomo è stato creato da Dio e per Dio; e Dio non cessa di
attirare a sé l'uomo e soltanto in Dio l'uomo troverà la verità e la felicità
che cerca senza posa» (CCC 27); anche se in realtà “per larghi settori della società Egli non è più l’atteso, il
desiderato, quanto piuttosto una realtà che lascia indifferenti, davanti alla
quale non si deve nemmeno fare lo sforzo di pronunciarsi” (Benedetto XVI, Udienza generale, 07.XI, 2012), questo non cambia la realtà
delle cose. Stiamo lasciando spegnere il Desiderio e con esso, ci stiamo rovinando
con le nostre stesse mani.
Per trovare ciò che si cerca, ci sono almeno tre condizioni:
Muoversi.
Andare dove si trova ciò
che si cerca. Cito ancora una volta Seneca, quando dice che, “se prendiamo una strada sbagliata; e se
questa, poi, conduce addirittura in una direzione contraria, la velocità con
cui procediamo rende sempre più distante la nostra mèta” (La felicità, 1). “Tutte le strade
portano a Roma”, ma non tutte le strade portano a Dio. L’inferno è l’estrema
conseguenza della libertà umana e frutto di un ostinato allontanamento dalla
meta.
Lasciarsi condurre da chi ha percorso la strada ed è giunto a
destinazione. Questi discepoli trovano Gesù, perché Giovanni glieLo ha indicato;
essi, a loro volta, Lo indicano ad altri.
Il piccolo Samuele riesce a decifrare che Dio lo sta chiamando, grazie alla
mediazione del sacerdote Eli.
Dobbiamo stare attenti, però, perché, come recita un proverbio cinese: “Quando il saggio indica la
luna, lo
stolto guarda il dito";
non dobbiamo fermarci a chi ci indica Gesù, ma volgere lo sguardo e i passi
dietro a Gesù. E’ solo Dio che “sazia ogni fame dentro al cuore”. Rischiamo
altrimenti di fare la fine della chiesa di Corinto, profondamente spaccata al
suo interno: “a vostro riguardo,
fratelli, mi è stato segnalato … che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al
fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo»,
«Io invece di Cefa», «E io di Cristo» (1Cor 1,11s). Ringraziamo di cuore
coloro che ci indicano Gesù, ma vogliamo seguire Lui. Nella sua prima predica
come nuovo arcivescovo di Parigi, monsignor Aupetit ha detto: “Non guardate l’arcivescovo, contemplate il
Cristo”.
Infine, ancor più, però dobbiamo stare
attenti a coloro che, invece di indicarci Gesù, ci propongono strade
alternative e ci allontano da Lui. A loro dobbiamo dire: ciò che mi proponi non
mi interessa.
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