III DOM. P.
La Chiesa è per sua vocazione sovversiva, perché è la presenza
continua di Cristo nella storia:
“come infatti
il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo
molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. … Ora voi siete corpo di
Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra” (1Cor 12,12;27). Gesù
è venuto per edificare il regno di Dio e sconfiggere “il principe di questo
mondo”, il diavolo, per cui anche la Chiesa non può mai giungere a patti con
lui. Lo hanno compreso molto bene tutti i regimi “laici” che, per questo, hanno
cercata di rendere inoffensiva la Chiesa.
Nelle nazioni dominate da regimi di origine marxista-leninista o di
ispirazione massonica, dopo il
tentativo, almeno in una primissima fase, di costituire delle chiese di Stato, supervisionate
dal potere politico, deciso a controllare i pastori e a determinare cosa fosse
possibile dire e fare, presto di fronte, all’indisponibilità della maggior
parte dei membri della Chiesa a scendere a compromessi, si è scatenata una
violenza crudele che ha provocato migliaia di vittime tra il clero e i fedeli. Scrive
il beato cardinal Stepinac (1898-1960): “Preferisco
continuare a soffrire, pronto anche a morire qui, piuttosto che tornare a
Zagabria alle condizioni volute da loro. Io ho un urgente bisogno di cambiare
clima per motivi di salute. Però non chiedo la grazia a Satana e non vado fuori
dalla patria, come è suo desiderio. Rimango, invece, con il mio clero e con il
mio popolo nella vita e nella morte: Dio non ci abbandonerà”.[1]
Nelle fasi più morbide di questi regimi, al massimo era ammesso il culto
all’interno delle chiese, purché non incidesse sulla coscienza delle persone.
I regimi di destra, invece, usano la violenza e la menzogna, ma dopo
avere tentato di ammansire la Chiesa con qualche privilegio. In sostanza, cambia
l’ordine dei fattori, ma il risultato non cambia. Questi regimi non ammettono
che qualcuno operi sulle coscienze per renderle libere; non vogliono testimoni
e ostacoli al loro progetto. “Viviamo in
tempi nei quali satana si sforza in tutti i modi di impadronirsi del mondo, ma
è certo che neppure questa volta ci riuscirà, come non è riuscito altre volte
nella storia del cristianesimo, quando era convinto di avere abbattuto la
Chiesa e distrutto l’opera di Dio”.[2]
La Chiesa può diventare innocua anche da sé, quando i cristiani, più o
meno consapevolmente, rinunciano alla chiamata a una conversione continua e fanno
della mediocrità spirituale il proprio stile; la santità non è più la meta del
loro cammino; si sciolgono nel pensiero comune e vanno dove vanno tutti, diventando
irrilevanti. Gesù ha detto: “Voi siete
il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà
salato? A null'altro serve che a essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi
siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un
monte, né si accende una lampada per
metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che
sono nella casa. Così risplenda la
vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano
gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5,13-16). E’
evidente, un cristiano che non brucia di passione, non dà fastidio a nessuno.
Alla tenebra non crea nessun problema una lampada spenta; così al maligno non
dà problema un cristiano che non è luce. Non possiamo nascondercelo, in ogni
comunità si registrano situazioni di contraddizione alla parola di Dio, sono presenti oscurità e nebbia: continuano le
liturgie, si mantengono vive le istituzioni, ma non sempre c’è sapore nella
vita dei credenti, quindi nemmeno autentica missione verso il mondo.
Scrive papa Francesco nella sua esortazione apostolica GAUDETE ET
EXULTATE: “quello che vorrei ricordare …
è soprattutto la chiamata alla santità che il Signore fa a ciascuno di noi,
quella chiamata che rivolge anche a te: «Siate santi, perché io sono santo». … non
è il caso di scoraggiarsi quando si contemplano modelli di santità che appaiono
irraggiungibili. Ci sono testimonianze che sono utili per stimolarci e
motivarci, ma non perché cerchiamo di copiarle, in quanto ciò potrebbe perfino
allontanarci dalla via unica e specifica che il Signore ha in serbo per noi.
Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia
emergere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in lui”.[3]
Gesù ha anche detto: “Io sono la luce del mondo” (Gv 8,12). La comunità cristiana è associata al
suo Signore e Maestro: non risplende di luce propria, ma la riceve e la
riflette, come la luna con il sole. Siamo come uno specchio che, riflette la
luce, solo se è orientato verso la luce.
Perdonaci Signore, perché Tu ci chiedi continuamente di lasciarci
convertire, rimettendo i nostri passi dietro ai Tuoi passi, invece preferiamo
continuare ad averTi sulla bocca, ma non nel cuore. Manda il Tuo Spirito,
affinché operi in profondità in ciascuno di noi, trasformandoci, in ciò che Tu
vuoi.
GRAZIE FRA ANDREA. COME SEMPRE LE TUE PAROLE RAGGIUNGONO IL PROFONDO. GRAZIE.
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