“Sarete
odiati da tutti a causa del mio nome”
(Lc 21,17). Chi cerca una spiritualità del benessere che non faccia
sentire il dolore dei colpi della vita, deve sapere che il
Cristianesimo non è la via giusta.
La via del cristiano è Cristo,
Dio che si è fatto uomo e ha percorso le strade della nostra terra
fino al Golgota, monte della croce. Chi
cerca benessere, presto o tardi se ne andrà deluso, in cerca di
altro o saltellerà di esperienza in esperienza. Cristo
è venuto a salvare il mondo e a strapparlo dagli artigli del male e
ciò non può avvenire senza combattere e senza fatica.
A
questo punto, con onestà, anche a noi Gesù ripete: “Volete
andarvene anche voi?” (Gv
6,67). La
risposta non è scontata.
In
molte parti del mondo essere cristiani comporta un rischio
quotidiano, umiliazioni e difficoltà a non finire. Da molti anni
invece noi italiani abbiamo il privilegio di non rischiare la vita a
causa della nostra fede. Quando un cattolico viene ucciso nel nostro
paese, non è praticamente mai in odio alla sua fede.1
Questo
significa allora che le parole di nostro Signore non sono per noi?
Certo che sono anche per noi. Non dimentichiamo: “Se
il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste
del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non
siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi
odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è
più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me,
perseguiteranno anche voi”
(Gv
15,18ss).
Possiamo
sfuggire da questo odio? Certamente! Basta OMOLOGARSI, diventare
uguali alla maggioranza e non dare fastidio in alcun modo al nemico.
E’ sufficiente essere sale INSIPIDO ed essere lampada spenta che,
non fa luce.
Se
saremo cristiani di nome, ci disprezzeranno, rideranno di noi in
quanto incoerenti, ma ci lasceranno in pace, anzi diventeremo molto
utili, per dimostrare che siamo tutti incoerenti, quindi non
credibili. Scrive in alcuni suoi appunti il giudice Livatino: “Quando
moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti,
ma credibili”.
Perché
dovrebbero odiarci se la nostra fede non è che un soprabito che
mettiamo la domenica, ma che ci togliamo appena rientrati a casa? Noi
possiamo diventare la culla o la tomba di Dio.
La
questione diventa del tutto diversa quando Cristo condiziona e
determina la nostra esistenza concreta:
- se rifiutiamodi mettere Gesù Cristo tra le divinità, pretendendo che non ci sia altro Dio al di fuori di quello Trinitario, ci sbranano come integralisti;
-
lo
sanno bene quelle ragazze che non
vogliono svendere la loro verginità al
primo venuto, ma che per questo vengono derise ed emarginate;
-
se
siamo ambientalisti, animalisti, vegetariani, vegani, ecc … ci
fanno monumenti, ma se ci mettiamo dalla parte dell’essere umano,
cuore di tutta la creazione e, diciamo
che è intoccabile in qualsiasi fase della sua esistenza,
ci combattono
come nemici dei diritti
acquisiti;
-
se
rifiutiamo di farci ridurre a incoscienti
consumatori di cose,
ci escludono (chiedete cosa
succede ai
giovani che non si vestono come tutti, non hanno l’ultimo
modello di smartphone o della play station);
-
se
rifiutiamo i compromessi, paghiamo forti conseguenze sul posto di
lavoro;
-
se scegliamo di accogliere anche chi è marchiato come parìa,
condividiamo la sua emarginazione. Ascoltiamo cosa scrive Benedetto
XVI: “A
volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di
un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il
quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa
avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il
diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio
senza timore e riserbo” (Lettera
del Santo Padre Benedetto XVI ai Vescovi della Chiesa Cattolica
riguardo alla remissione della scomunica dei quattro
Vescovi consacrati dall’Arc. Lefebvre, 2009);
-
se parliamo toccando interessi e posizioni acquisite, dobbiamo
aspettarci fiumi di fango addosso: “Sono
diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me.
Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!».
Così la parola del Signore è diventata per me
causa di vergogna e di scherno tutto il giorno” (Ger 20,7s);
causa di vergogna e di scherno tutto il giorno” (Ger 20,7s);
-
se
non diventiamo passivi ripetitori di
fake news,
ma cercatori della verità, ci accusano di ogni possibile chiusura.
Ora,
Signore, rispondiamo alla Tua domanda. No, non vogliamo andarcene
anche noi, perché “Tu
hai parole di vita eterna”
(Gv 6,68). Tu offri una vita vera, anche se non comoda e, noi non
vogliamo accontentarci.
1Il
beato don Pino Puglisi, don Giuseppe Diana, il servo di Dio, giudice
Rosario Livatino sono stati uccisi a causa del fastidio provocato
alla mafia.
Nessun commento:
Posta un commento