Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 1 marzo 2020

Per la prima volta ...

I DOM. QUAR.

«Per la prima volta, ... dopo Gesù, abbiamo visto, sotto i nostri occhi, ... sorgere un mondo nuovo ...; una società nuova formarsi ...; la società moderna, il mondo moderno; un mondo, una società costituirsi, o almeno assemblarsi, (nascere e) crescere, dopo Gesù, senza Gesù … e ciò che è più tremendo, amico mio, non bisogna negarlo, è che ci sono riusciti» (Charles Peguy,
Veronica. Dialogo della storia con anima carnale). Queste parole sono state scritte nel 1912, quando ancora qualcuno poteva illudersi che il mondo, almeno quello europeo, fosse cristiano (in realtà tre anni dopo è esplosa in terra “cristiana” la Ia Guerra mondiale che ha provocato la morte di oltre 15.000.000 di persone).
Perché parto con una citazione di questo genere? Perché la causa di tutto ciò va cercata lontano. La parola di Dio ci svela l’origine della società senza Cristo.
Essere tentati non dipende da noi, ma accogliere o resistere alla tentazione, sì. Essere tentati, non significa essere peccatori. San Francesco scrive a fra Rufino suo compagno, tentato dal demonio, apparso sotto le sembianze del Serafino: «quando il demonio ti dicesse più: Tu se’ dannato, sì gli rispondi: Apri la bocca; mo’ vi ti caco. E questo ti sia segnale, ch’egli è il demonio e non Cristo, chè dato tu gli arai tale risposta, immantanente fuggirà. Anche a questo cotale dovevi tu ancora conoscere ch’egli era il demonio, imperò che t’indurò il cuore a ogni bene; la qual cosa è proprio suo ufficio: ma Cristo benedetto non indura mai il cuore dell’uomo fedele, anzi l’ammorbida, secondo che dice per la bocca del profeta: Io vi torrò il cuore di pietra e darovvi il cuore di carne (Ez 36,26(San Francesco d’Assisi, Fioretti, XXIX).
Gesù stesso è stato tentato durante tutta la Sua esistenza terrena, esattamente come ciascuno di noi, perché in quanto vero uomo, oltre che vero Dio, nulla Gli è stato risparmiato della nostra condizione umana.
Cosa significa essere tentati (da tentum, cercare di prendere, trattenere, tenere)? Forse una manifesta chiamata a fare il male? Per niente. Il maligno, usando l’astuzia, entra in un dialogo intimo con il nostro cuore, non però per farci conoscere le cose nella verità, bensì, al contrario, per confonderci.
Dio dice all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire» (Gen 2,16s); il serpente invece: «È vero che Dio ha detto: «Non dovete mangiare di alcun albero del giardino»?» (3,1). E’ un dialogo che ha come fine unico, portare fuori, allontanare e disorientare. La tentazione, con tutte le sue molteplici manifestazioni non ha altro fine che questo: distogliere l’essere umano dalla realizzazione del progetto di Dio. La tentazione ha il solo fine di ROVINARE e SPORCARE la bellezza voluta da Dio per l’uomo.
Fateci caso, non c’è legge o proposta antiumana che non venga presentata sotto una luce che non le appartiene. Hanno inventato persino una “neolingua”, voluta da chi stravolge il mondo, perché non ci si accorga di ciò che il “nuovo mondo” propina. Persino Hitler, prima di dare via libera alle sue diaboliche opere, ha cercato di ammantarle di luce: “Anche Satana si maschera da angelo di luce” (2Cor 11,14).
Il tentatore usa la Parola di Dio per ingannare Gesù. Questo significa che si può fare un uso diabolico della Parola, quando la si legge a proprio suo uso e consumo, piegandola ai propri interessi. La Parola non provoca più alla conversione, ma è piegata per confermare le scelte già fatte e per sentirsi giustificati a non cambiare. Invece di “inquietare” la coscienza, la Parola l’addormenta. La parola diventa “complice” di una vita non evangelica quando, invece di portarci e mantenerci sulla strada tracciata da Dio, ci conduce per altre vie alternative.
Gesù smaschera questo abuso della Parola sacra e non cade nel tranello. Ecco allora che, tornando all’inizio del nostro discorso, la società senza Cristo è nata e cresce, laddove degli uomini e delle donne, si sono lasciti convincere che solo dall’autonomia da Dio, concorrente dell’uomo, può venire il bene per l’uomo stesso. Tutte le scelte, di conseguenza, diventano opzioni per realizzare questo progetto di autonomia: Dio non è più l’unico Creatore, perché l’uomo è creatore di se stesso (fecondazione artificiale; contraccezione; teoria del gender); non è più Signore della vita, perché l’uomo vuole decidere della vita (pena di morte; aborto; deriva eutanasica); non è più Signore della vocazione, perché ognuno vuole decidere da sé (convivenza).

Padre mio, mi abbandono a Te,
fa’ di me ciò che ti piace; qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature;
non desidero niente altro, mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle tue mani, te la dono, mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo.
Ed è per me una esigenza di amore il donarmi, il rimettermi nelle tue mani, senza misura,
con una confidenza infinita,
perché tu sei il Padre mio.
(Charles de Foucauld)












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