XVI
DOM. T.O.
Le
parabole, mentre raccontano con immagini tratte dall’esperienza
quotidiana, il modo di
agire di Dio, si rivolgono
anche a noi
e interpellano le forme e le modalità con
cui siamo nel mondo;
cercano di orientare la nostra
conversione. Le
nostre chiese devono diventare “luogo
pericoloso dove si fa memoria eversiva della Parola di Dio”
(Tonino Bello, Servi
inutili a tempo pieno,
12). Ebbene si, la Parola di Dio ha il potere di cambiare la storia,
se non la neutralizziamo.
La
zizzania è apparenza: da lontano è simile al frumento, ma la spiga
è senza grani commestibili; sembra buona, ma buona non è. Essa
inganna l’occhio dell’inesperto, come certi funghi, belli da
vedere, ma pericolosi da mangiare.
Questa
è l’attività preferita del diavolo: spacciare per buono e bello,
ciò che non è né buono né bello, per danneggiare l’uomo. Quando
ci propone qualcosa, nasconde sempre un veleno. Egli
è come quegli esperti pubblicitari che
ci spingono
a comprare
prodotti inutili o di
scarsa qualità, reclamizzandoli efficacemente. La tentazione, in
fondo, non è che un spot pubblicitario: sta
a noi rispondere in un modo o in un altro.
Questa
semina però può avvenire solo se dormiamo; se non siamo vigilanti;
se abbiamo un rapporto
acritico con i mass media; non approfondiamo le questioni importanti;
non ci informiamo e formiamo; se
ci lasciamo distrarre da
fattori inutili; se
ci lasciamo ammaliare da
falsi profeti, ecc ….
Scrive Pier Paolo
Pasolini: “La
televisione ... Ha cominciato un'opera di omologazione distruttrice
di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè ... i suoi
modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione,
la quale non si accontenta più di un "uomo che consuma",
ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del
consumo. … Il cattolicesimo ... era formalmente l'unico fenomeno
culturale che "omologava" gli italiani. Ora esso è
diventato concorrente di quel nuovo fenomeno culturale "omologatore"
che è l'edonismo1
di massa: e, come concorrente, il nuovo potere già da qualche anno
ha cominciato a liquidarlo” (Pierpaolo
Pasolini, "Corriere
della Sera",
9 dicembre 1973).
La
buona notizia è che, se da una parte il maligno fa di tutto per
rovinarci, dall’altra c’è l’infinita pazienza di Dio contro
l’istinto che porterebbe
immediatamente a “far pulizia”. Questa
non è passività o disinteresse o lassismo, ma attesa fiduciosa dei
tempi dell’uomo e, non
in generale, ma con un nome specifico.
E’ la pazienza verso i
ritardi miei e tuoi. È
segno della fede che Dio ha nell’uomo: “Il Signore
è paziente con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che
tutti abbiano modo di convertirsi”
(2Pt 3,15). Egli sa che, nel nostro cuore, oltre a sentimenti buoni,
possono convivere elementi oscuri - “Non
vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo
e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto”
(Eb 4,13). Ebbene
Egli “non
spezzerà la canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma
smorta”
(Is 42,3).
Gesù
è venuto per portare la presenza risanatrice di Dio, non per
eliminare
i peccatori e
così purificare
il mondo. Prima di Gesù prevaleva la logica dell’“estirperai
il male in mezzo a te”, con
Lui invece è diventato chiaro che Dio
“non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva”.
Gesù
sa che basta una parola, un fatto, un incontro e la vita degli uomini
può cambiare radicalmente.
Grazie
Signore, perché mi ripeti oggi che ho speranza. E’ vero che c’è
della zizzania in me, ma coesiste con il buon frumento e Tu vuoi che
cresca questo. Aiutami a non perdere tempo dietro alle chiacchiere
diaboliche; a non dormire mentre il mio campo viene invaso dalla
zizzania.
1Concezione
filosofica secondo cui il piacere è il bene sommo dell'uomo e il
suo conseguimento il fine esclusivo della vita.
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