Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 27 settembre 2009

CHI SCANDALIZZA UNO DI QUESTI PICCOLI ...

XXVI DOMENICA T.O.

Chi scandalizzerà (skandalise) uno solo di questi piccoli …” (Mc 9,42); scandalo deriva dal greco skandalon e significa inciampo, ostacolo. Gesù sta dicendo, che la nostra esistenza può diventare causa di inciampo, un ostacolo per coloro che sono “piccoli” (mikron). Si tratta delle persone fragili nella fede oppure che sono “povere in spirito”, cioè che hanno una fede bella, piena e sono pienamente nelle mani di Dio. Scandalizzarle, significa, nel caso dei primi, farli allontanare dalla fede o disorientarli, nel secondo caso, invece farli soffrire.

Gesù usa delle parole tremende; afferma infatti che, piuttosto che creare problemi alla fede di costoro, sarebbe meglio morire o essere mutilati. Pensiamo come siamo responsabili delle fede altrui! Un giorno ci sarà chiesto conto da Dio.
Chi “scandalizza” i “piccoli” rischia di entrare nella Geenna. Cos’è la Geenna?
E’ una valle che si trova a sud ovest di Gerusalemme. Si tratta di una valle maledetta perché in antico, ai tempi dei re, si immolavano sacrifici al dio del fuoco Moloch. Vi furono anche sacrifici di bambini (Lv 18,21). Giosìa, al tempo della sua riforma, maledì ufficialmente quel luogo (cfr 2 Re 23,10 e Ger 7,32; 19,6). Più tardi quella valle fu utilizzata come luogo dove venivano bruciati i rifiuti di Gerusalemme, sicché il fuoco era continuo. Proprio per questo (per la maledizione e per il fuoco eterno) era ben adatta a rappresentare l’inferno. E per il Nuovo Testamento (Mt 18,9) lo rappresenta.
Gesù ci ricorda che noi suoi fedeli, abbiamo un ruolo unico, insostituibile, che ci rende responsabili verso chi ci guarda e, quanto più siamo “visibili” e ci sono affidati altri, tanto più le parole del Signore ci riguardano. I Pastori della Chiesa devono stare molto attenti a non scandalizzare. Scrive Gregorio Magno in una sua splendida opera (La regola pastorale): “Le pecore bevono acqua intorpidita dai piedi dei pastori, quando i fedeli non seguono le parole che ascoltano, ma imitano gli esempi perversi che, soli, vedono” e, ancora: “Nessuno nella Chiesa, è più nocivo di chi, vivendo vita perversa, ha il nome e l’ufficio della santità”. Anche i laici (da laos, popolo, indica non, i non credenti, bensì i non chierici) devono avere cura di chi gli sta intorno. Pensiamo a quanto è importante la qualità della vita di fede dei genitori (i figli li guardano e imparano da ciò che fanno, non da ciò che dicono); di un datore di lavoro; di un insegnate; di un politico, di un medico …
La nostra vita deve edificare (da aedes , casa e facere, fare), cioè aiutare a costruire la fede altrui, non a demolirla o a disorientarla. Noi dobbiamo provocare con il nostro modo di essere, non scandalizzare.
Possiamo a questo punto cercare di fare degli esempi:
1. chi non è rimasto scandalizzato dai fenomeni di pedofilia o di condotta immorale di alcuni sacerdoti? Quante persone hanno perso fiducia nella Chiesa di Cristo a causa loro?
2. Quanti sono confusi dagli atteggiamenti di connivenza di alcuni membri del clero con i vari poteri politici, di destra o di sinistra?
3. Quanti restano stupiti dalla quantità di bestemmie che escono dalla bocca di tanti, troppi praticanti. Quanti hanno imparato a bestemmiare proprio da genitori, amici e parenti che vanno regolarmente a Messa. Proviamo a pensare cosa devono pensare coloro che sentono bestemmiare un praticante.
4. C’è lo scandalo, molto grave, di chi, pur continuando a definirsi cattolico, spesso con una superficialità sorprendente, mette in discussione o nega gli elementi fondamentali della fede. Pensate quale danno enorme, quale disorientamento si provoca, quante persone sono portate fuori dalla Via di Gesù. Peggio ancora se a fare ciò sono sacerdoti o religiosi che, invece di ricordare di essere ministri del Vangelo, se ne sentono padroni.
5. Cosa dire poi dei politici di tutti i tempi, che si riempiono la bocca di parole evangeliche, salvo non lasciarci nemmeno sfiorare nella vita personale dalla logica di Cristo.
I Corinti domandano a san Paolo come devono comportarsi a riguardo della carne immolata agli idoli - la carne degli animali sacrificati nei templi pagani veniva infatti venduta al mercato - , potevano comperarla e mangiarla o no? San Paolo risponde che in sé quella carne si può mangiare, perché gli idoli non esistono, se però chi mi vede mangiare quella carne, rimane scandalizzato, cioè pensa che gli idoli esistono, allora devono astenermi da quelle carni. E’ sempre la stessa logica; sono responsabile dei miei fratelli, non posso con il mio dire o il mio fare essere causa della deviazione della loro fede.
Vorrei, in conclusione, aggiungere una mia riflessione. E' vero che la nostra vita può fare allontanare altri dalla fede, ma l'allontanamento è comunque una scelta personale. Voglio dire che, per un cristiano che scandalizza, ce ne sono sempre almeno mille che edificano; sta anche a noi avere uno sguardo d'insieme, perché altrimenti un giorno Dio chiederà conto a chi ha scandalizzato, ma anche a chi ha scelto di lasciarsi scandalizzare.

4 commenti:

  1. Credo che le parole veramente dure che usa Gesù nei confronti di chi scandalizza i piccoli dovrebbero farci pensare. A volte ci fa comodo scaricare questa enorme responsabilità sui ministri della Chiesa per non dover rendere conto alla nostra coscienza e a Dio delle incoerenze con cui viviamo la nostra vita da cristiani.
    Tra tutti i "piccoli", i bambini sono in particolare dei fenomenali cercatori di Verità: vedono subito l'incoerenza degli adulti perché in loro non sono ancora formate tutte quelle sovrastrutture che usiamo noi come copertura e alibi per le nostre mancanze e debolezze. In questo senso ci offrono una grande opportunità per guardare la nostra vita e vedere se l'esempio è coerente con quello che diciamo a parole.

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  2. Avrei voluto anche un accenno al peccato dei peccati L'aborto

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  3. Mi dispiace, non vorrei essere presuntuosa, ma non credo proprio che le parole di Gesù significhino quello che credete voi.
    D'accordo con skandalon = inciampo e su "piccoli", intesi non come bambini, ma come fragili, deboli.
    "Chiunque inciamperà su questi fragili ( deboli) che credono in me..."
    Qui ogni parola è un capitolo ( anche sul significato di credenti in Gesù ce ne sarebbe uno): chi saranno questi deboli credenti in Me???

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  4. se non pubblicate i commenti di tutti non siete veramente liberi...

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