Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

mercoledì 21 ottobre 2009

SPERANZA

Da un frammento de Il portico del mistero della seconda virtù di Charles Peguy



La fede non mi stupisce
Non è stupefacente
Risplendo talmente nella mia creazione.
Nel sole e nella luna e nelle stelle.
In tutte le mie creature...

La carità va da sé. Per amare il prossimo c’è solo da lasciarsi andare, c’è solo da guardare una simile desolazione. Per non amare il prossimo bisognerebbe farsi violenza, torturarsi, tormentarsi, contrariarsi. Irrigidirsi. Farsi male. Snaturarsi, prendersi a rovescio, mettersi a rovescio. Riprendersi. La carità è tutta naturale, tutta zampillante, tutta semplice, tutta alla buona. E’ il primo movimento del cuore. E’ il primo movimento che è quello buono. La carità è una madre e una sorella...

Per non amare il prossimo, bambina, bisognerebbe tapparsi
gli occhi e gli orecchi.
A tante grida di desolazione...

Ma la speranza, dice Dio, ecco quello che mi stupisce.
Me stesso.
Questo è stupefacente.

Che quei poveri figli vedano come vanno le cose e che credano
che andrà meglio domattina.
Che vedano come vanno le cose oggi e che credano che andrà
meglio domattina.
Questo è stupefacente ed è proprio la più grande meraviglia
della nostra grazia.
E io stesso ne sono stupito.
E bisogna che la mia grazia sia in effetti di una forza incredibile.
E che sgorghi da una fonte e come un fiume inesauribile.
Da quella prima volta che sgorgò e da sempre che sgorga.

***

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