Carissimi fratelli,
temo che quest'oggi a Pietro, non gli si voglia molto bene!
Come se non bastasse il peso del mondo, gli incurviamo le spalle sotto il fardello delle nostre risse fraterne. Anche se in teoria non viene discusso il suo prestigio, la sua parola tuttavia non viene accolta, con l'attenzione e con l'obbedienza che merita Colui che ha ricevuto da Cristo l'incarico di confermare i fratelli nella fede, e non avviene di rado che urtando le nostre barche sui fondali dell'accomodamento, i suoi inviti a prendere il largo vengono interpretati come involuzoni e chiusure!
Cadiamo una buona volta ai piedi di Pietro! Non come per adorarlo come fece il centurione, Cornelio, ma per lavarglieli, quei piedi! Oggi specialmente che sono così stanchi per il tanto camminare sulle strade del mondo! Facciamogli sentire il tepore dell'acqua, prendiamo l'asciugatoio, che ha i profumi casalinghi dello spigo e delle mele cotogne! Forse, mentre lo rinfrancheremo dalle sue fatiche i con gesti della tenerezza, cadute certe teorie puritane sullo spreco delle sue itineranze, ripeteremo pure noi i versetti di Isaia: "Come sono belli i piedi dei messaggeri che annunciano la Pace!"
Facciamoci raccontare attorno a deschi fraterni, le meraviglie operate dal Signore sulle piazze, come accadeva un tempo, quando la gente accorreva da ogni parte, conducendo gli ammalati, perchè, al passaggio di Pietro, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Diamo cadenze di amore, di amore trepido alla nostra implorazione, come avveniva un tempo, quando era tenuto in pirigione e una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla voce della Chiesa per lui.
Stiamogli vicino, a questo fratello ultimo, che forse più di ogni altro, ha bisogno della nostra carità!
Forse mentre l'acqua tintinnerà nel catino, egli proverà tanto ristoro dalla nostra appassionata premura, che ci mormorerà a l'orecchio, come quella sera fece con Gesù: "Non solo i piedi,ma anche le mani e il capo".
Don Tonino Bello
temo che quest'oggi a Pietro, non gli si voglia molto bene!
Come se non bastasse il peso del mondo, gli incurviamo le spalle sotto il fardello delle nostre risse fraterne. Anche se in teoria non viene discusso il suo prestigio, la sua parola tuttavia non viene accolta, con l'attenzione e con l'obbedienza che merita Colui che ha ricevuto da Cristo l'incarico di confermare i fratelli nella fede, e non avviene di rado che urtando le nostre barche sui fondali dell'accomodamento, i suoi inviti a prendere il largo vengono interpretati come involuzoni e chiusure!
Cadiamo una buona volta ai piedi di Pietro! Non come per adorarlo come fece il centurione, Cornelio, ma per lavarglieli, quei piedi! Oggi specialmente che sono così stanchi per il tanto camminare sulle strade del mondo! Facciamogli sentire il tepore dell'acqua, prendiamo l'asciugatoio, che ha i profumi casalinghi dello spigo e delle mele cotogne! Forse, mentre lo rinfrancheremo dalle sue fatiche i con gesti della tenerezza, cadute certe teorie puritane sullo spreco delle sue itineranze, ripeteremo pure noi i versetti di Isaia: "Come sono belli i piedi dei messaggeri che annunciano la Pace!"
Facciamoci raccontare attorno a deschi fraterni, le meraviglie operate dal Signore sulle piazze, come accadeva un tempo, quando la gente accorreva da ogni parte, conducendo gli ammalati, perchè, al passaggio di Pietro, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Diamo cadenze di amore, di amore trepido alla nostra implorazione, come avveniva un tempo, quando era tenuto in pirigione e una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla voce della Chiesa per lui.
Stiamogli vicino, a questo fratello ultimo, che forse più di ogni altro, ha bisogno della nostra carità!
Forse mentre l'acqua tintinnerà nel catino, egli proverà tanto ristoro dalla nostra appassionata premura, che ci mormorerà a l'orecchio, come quella sera fece con Gesù: "Non solo i piedi,ma anche le mani e il capo".
Don Tonino Bello
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