l’amore come unica fonte di guarigione
I saggi e i guaritori di tutti i tempi concordano sul fatto che è l’amore è l’unica fonte di guarigione.
Colui che ascolta deve essere in grado di mettere tra parentesi i suoi bisogni, le sue certezze, le sue convinzioni, per essere totalmente presente, nel qui e ora, a completa disposizione dell’altro, senza teorie, senza giudizi e condizioni.
Solo così si fa vuoto contenitore per accogliere la sofferenza dell’altro, senza temerla, negala e bloccarla in alcun modo.
Chi riceve l’ascolto profondo si sente via via alleggerito di un fardello che credeva solo suo.
Grazie al profondo scambio energetico che intercorre con l’ascoltatore, si rende conto che il trauma che credeva più personale, in realtà è parte dell’esperienza universale.
Il dolore autentico, condiviso con coraggio, senza riserve, con la pienezza del proprio essere – all’interno di una relazione di totale fiducia- dalla durezza e oscurità originaria si trasforma in un ponte che conduce verso la luce e la dolcezza.
Dalla negazione, dall’isolamento e dalla scissione si apre alla via dell’intimità e dell’integrazione.
Perché accada questo occorre che chi aiuta sia presente con tutto il suo essere, pronto ad attraversare a sua volta le personali ferite, che risuonano come quelle dell’altro.
Non può chiedere all’altro ciò che Lui stesso non ha fatto.
Una autentica relazione di aiuto presuppone genuinità, trasparenza e coraggio.
La via migliore per superare le resistenze è la congruenza e la autenticità.
Essere stati pienamente accolti, compresi, accettati nel livello più profondo con la piena accettazione della realtà così come è:questa è la vera natura dell’amore!
In tal modo la realtà interna del facilitato non ha più bisogno di occultarsi, di nascondersi, di sfuggire nell’ombra.
Senza giudizio, senza distinzioni tra buono e cattivo, giusto e ingiusto, bene e male, l’ombra non ha più ragione di essere e si dissolve.
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