XV DOMENICA T.O.
“Guardando, non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono”; “Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano” (Mt 13,13;16).
Come è possibile guardare e non vedere; udire e non ascoltare?
Guardare e udire sono azioni, diciamo, meccaniche; basta avere orecchi e occhi funzionanti. Ogni giorno udiamo una quantità enorme di suoni (viviamo in una società che ama poco il silenzio ed è pervasa dal rumore) e vediamo migliaia di immagini (alla televisione, sui giornali, ma anche nella vita ordinaria), ma non tutto lascia un segno nella nostra esistenza. Chissà quanti volti incrociamo quotidianamente, eppure non si imprimono nella nostra mente.
Perché udiamo e non ascoltiamo e guardiamo, ma non vediamo?
Le ragioni possono essere molteplici, da quelle molto comprensibili – la distrazione, la stanchezza -, a quelle invece preoccupanti - il disinteresse per ciò che sentiamo o vediamo, l’indifferenza, la chiusura -.
Anche con Dio possiamo avere la stessa esperienza. Dio parla e alla sua parola possiamo prestare un orecchio attento, che si lascia “ferire”, oppure restare completamente freddi e indifferenti. Dio opera continuamente e i nostri occhi possono accorgersene oppure no – è il destino, è il caso; affermano in tanti -.
Così era ai tempi di Gesù, quindi non possiamo stupirci che sia ancora così. Quanti hanno sentito Gesù parlare e lo hanno visto agire, eppure ben pochi hanno capito e quindi creduto.
Non per niente san Giovanni nella sua prima lettera scrive: “Quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita …, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi” (1Gv 1,1). Giovanni e i suoi sono coloro che sono stati raggiunti dalle parole e dai fatti del Signore.
Veramente Dio continua a parlare e ad agire?
La nostra realtà, il mondo in cui viviamo, continua a essere il campo di manifestazione di Dio, anche se a volte può sembrare che a dominare sia il principe di questo mondo e che, invece, Dio se ne stia nel suo cielo a farsi adorare dai santi e dagli angeli. Quanti segni della sua presenza! I segni di Dio, però, spesso sono “ambigui”, cioè sono attribuibili anche ad altre cause – la fortuna, le nostre capacità, il caso -, per questo è necessario avere occhi molto attenti.
Dio non cessa nemmeno di parlare; innanzitutto attraverso la sua Parola, che ci è giunta per iscritto. Questa straordinaria voce tanto antica eppure così nuova, capace di parlare oggi a ciascuno di noi e di illuminare il nostro presente. E’ una parola viva e non semplicemente un insieme di lettere impresse sulla carta alla pari di un romanzo o altra opera dell’ingegno umano. Quella Parola ci chiede solo di essere ascoltata e letta per compiere quanto promesso da Dio attraverso Isaia: “Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata” (Is 55,10s). Bisogna aprire il cuore e la mente, Dio opera il resto. “A colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza” (Mt 13,12); ha, chi ha l’apertura all’ascolto e all’azione di Dio.
Dio continua a parlare anche attraverso i suoi profeti. Non è facile distinguerli dai venditori di fumo, dai falsi profeti che, in quanto tali, servono il Maligno e il suo progetto contro l’uomo e l’umanità. Non è facile, perché non è sufficiente che siano dentro i confini visibili della Chiesa di Cristo per essere tali. Scrive a tale proposito Giovanni parlando di alcuni di essi: “Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; sono usciti perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri” (1Gv 2,19). Un criterio di discernimento che Giovanni ci offre è la comunione; i falsi profeti normalmente sono presuntuosi, convinti di essere gli unici possessori della verità e per questo di separano dalla comunità, incapace - a loro dire - di capire. Ricordiamo che dove c’è la divisione lì c’è il diavolo (colui che divide).
Il Signore continua a parlare anche attraverso la povera voce di chi ci sta attorno. Non siamo noi a decidere: può essere un nostro familiare, il nostro parroco che ci sembra tanto inadeguato, la vicina di casa, il datore di lavoro, l’insegnante, un povero … Quando Dio parla attraverso uno di loro, il cuore se ne accorge, viene raggiunto in profondità dalla Verità e produce cambiamento. Dove giunge Dio, niente può rimanere uguale.
Le parole di Gesù oggi sono grandemente consolanti, perché ci svelano che Dio semina abbondantemente in noi, pur sapendo che a volte, forse anche spesso, la ricchezza del suo seme va sprecato.
Il mondo non è diviso in maniera manichea tra terreno buono e terreno inadeguato, tra buoni e cattivi, ognuno di noi è a seconda dei giorni e forse delle ore, terreno accogliente, ma anche terreno sassoso o spinoso.
Se penso alla straordinaria sovrabbondanza di Parola di Dio che ho ascoltata negli ultimi vent’anni della mia vita e il risultato ottenuto, non posso che rimanere sconfortato, ma sono consapevole anche che, in qualche caso il seme divino mi ha raggiunto ed è riuscito a germogliare. Non v’è mai capitato di sentire che quella stessa parola evangelica sentita decine di volte e che non ha mai provocato nulla, un giorno, tutto d’un tratto è esplosa in tutta la sua luce?
Quel che conta è che, ciò che ascoltiamo e vediamo non si fermi a nutrire semplicemente la mente, ma segni la nostra esistenza, la renda nuova e diversa.
grazie padre Andrea..pure io ho sperimentato quello che lei dice tante messe e senza luce.. ora invece ascolto e cerco di metterla in pratica sia pure con difficoltà ma con la certezza che il Signore mi aiuta ...mi lascio guidare da Lui ..e questo a me ha portato tanta gioia e non solo a me ma anche alla mia famiglia agli amici...quando lo si incontra ti cambia la Vita...il cammino è lungo ma al mio fianco voglio che non manchi la sua presenza..Grazie...
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