Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

lunedì 14 novembre 2011

Proclamare la parola di Dio durante la liturgia 3

Non si leggono mai i titoli (es: Accoglienza- Preghiere dei fedeli- Prima lettura- Seconda lettura; …).
Il foglietto delle letture non va portato all’ambone; la Parola deve essere letta dal Lezionario.
Ricordarsi di posizionare in modo giusto il microfono.
Aspettare che tutti siano seduti.

Prima di iniziare a leggere si respiri bene; si evita così di dovere interrompersi durante la lettura per prendere fiato.
Leggere le letture lentamente, pronunciando bene le parole senza mangiarsi le vocali finali. Le frasi vanno lette con un buon ritmo che il lettore dovrebbe saper rendere. Si tratta del modo in cui viene regolata la successione delle sillabe e delle parole.
Per rendere bene il ritmo di una frase, è necessario vedere bene la punteggiatura e stabilire prima (durante la lettura di preparazione) tutte le pause.
In alcuni casi, inoltre, si tende a leggere troppo in fretta. La voce sia rettilinea, cioè senza troppe variazioni di altezza e di tono.
Chi ascolta ha bisogno di tempo per poter organizzare i suoni che sente in una frase dotata di senso. E questo dipende dalle pause e anche dalla velocità con cui si parla. La velocità, in particolare, dovrebbe essere decisamente più lenta che nella comune conversazione. Ricordarsi che quello che si legge è PAROLA DI Dio e ci si sta rivolgendo all’assemblea.
Finita le letture si dice: “Parola di Dio” e non “è Parola di Dio”: questo per il semplice motivo che la Parola di Dio è di per se stessa autorevole.
Si inizia il Salmo senza dire “ripetiamo assieme…” . Si legge direttamente il ritornello che si intercalerà a ogni strofa del salmo (se l’assemblea non ricorda bene il ritornello, il lettore lo ripete assieme senza sovrastare l’assemblea).
Finita la seconda lettura, il lettore va al posto se si canta l’alleluia e il versetto; legge il versetto se invece viene cantato solo l’alleluia.
Per sapere come agire è bene che il lettore si informi prima della Messa dal direttore del coro o dal sacerdote stesso sulle modalità con cui si svolgerà l’acclamazione al Vangelo.
Terminata la lettura, prima di allontanarsi, il lettore fa una breve pausa, attende la risposta dell’assemblea (cioè “Rendiamo grazie a Dio”) e non scappare subito via.

La preghiere dei fedeli

Al termine del Credo, si sale in presbiterio come i lettori. Se i lettori sono in più di uno (come avviene durante le messe con i bambini) si sale con ordine e tutti rimangono sul presbiterio dietro all’ambone fino al termine delle preghiere.
Poi si torna insieme al posto dopo la preghiera conclusiva del sacerdote.
Si invita sempre l’assemblea a pregare dicendo: “preghiamo insieme e diciamo: ascoltaci, Signore” o altre simili.

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