Quando prendiamo tra le mani il libro spirituale, eccitiamo il nostro
spirito, raccogliamo i nostri pensieri, cacciamo ogni preoccupazione
terrena e dedichiamoci alla lettura con molta devozione, con molta
attenzione, perché ci venga concesso di venire condotti dallo Spirito
Santo alla comprensione dello scritto, raccogliendone grande utilità.
Quell’eunuco barbaro, ministro della regina degli etiopi, che pur godeva
tanta celebrità, anche viaggiando in cocchio, neppure allora trascurava
la lettura della Scrittura, ma tenendo tra le mani il profeta [Isaia],
poneva grande attenzione alla lettura, pur non comprendendo ciò che gli
stava davanti; ma, poiché ce la metteva tutta da parte sua, diligenza,
entusiasmo e attenzione, ottenne una guida (cf. At 8,26-40).
Considera dunque che grande cosa era non trascurare la lettura
scritturistica neppure durante il viaggio, neppure sedendo sul cocchio.
Ascoltino questo coloro che nemmeno a casa ammettono di fare ciò, e, o
perché convivono con la moglie o militano nell’esercito, o perché hanno
preoccupazioni per i figli, cura per i familiari o impegni in altri
affari, ritengono che non convenga loro prendersi cura di leggere le
divine Scritture. Ed ecco costui era eunuco e barbaro, due circostanze
sufficienti a renderlo negligente; e in più la grande dignità e le
ingenti ricchezze, e il fatto che era in viaggio su di un cocchio: non è
facile badare alla lettura per chi viaggia così, anzi, è assai
malagevole; tuttavia il suo desiderio e il suo zelo superavano ogni
impedimento: era tutto preso dalla lettura e non diceva ciò che oggi
molti ripetono: «Non intendo ciò che contiene, non riesco a comprendere
la profondità delle Scritture; perché devo assoggettarmi inutilmente e
senza frutto alla fatica di leggere senza avere chi mi possa far da
guida?». Nulla di tutto ciò pensava lui, barbaro per la lingua, ma
saggio nel pensiero. Credeva che Dio non lo avrebbe disprezzato, ma gli
avrebbe mandato presto l’aiuto dall’alto, se pur egli avesse posto tutto
ciò che poteva da parte sua, dedicandosi alla lettura. Per questo il
Padrone benigno, vedendone l’intimo desiderio, non lo trascurò e non lo
abbandonò a se stesso, ma gli mandò subito un maestro.
Questo barbaro è in grado di fungere da maestro per noi tutti: a coloro che conducono una vita privata, a coloro che sono arruolati nell’esercito e a coloro che godono di autorità; in una parola, a tutti, e non solo agli uomini, ma anche alle donne, tanto più che vivono sempre in casa; e anche a quelli che hanno scelto la vita monastica. Imparino tutti che nessuna circostanza è di impedimento alla lettura delle parole divine; che è possibile farlo non solo in casa, ma anche in piazza, in viaggio, in compagnia di molti o implicati negli affari. Se faremo tutto quanto sta in noi, troveremo presto chi ci ammaestri. Il Signore, infatti, vedendo il nostro desiderio per le realtà spirituali, non ci disprezzerà, ma ci manderà una luce dal cielo e illuminerà la nostra anima. Non trascuriamo dunque, vi prego, la lettura delle Scritture.
Questo barbaro è in grado di fungere da maestro per noi tutti: a coloro che conducono una vita privata, a coloro che sono arruolati nell’esercito e a coloro che godono di autorità; in una parola, a tutti, e non solo agli uomini, ma anche alle donne, tanto più che vivono sempre in casa; e anche a quelli che hanno scelto la vita monastica. Imparino tutti che nessuna circostanza è di impedimento alla lettura delle parole divine; che è possibile farlo non solo in casa, ma anche in piazza, in viaggio, in compagnia di molti o implicati negli affari. Se faremo tutto quanto sta in noi, troveremo presto chi ci ammaestri. Il Signore, infatti, vedendo il nostro desiderio per le realtà spirituali, non ci disprezzerà, ma ci manderà una luce dal cielo e illuminerà la nostra anima. Non trascuriamo dunque, vi prego, la lettura delle Scritture.
San Giovanni Crisostomo
Omelie sul Genesi
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