SANTO STEFANO
Santo Stefano è uno dei primi sette diaconi,
coloro ai quali fu affidata la responsabilità della carità, al fine di
consentire agli Apostoli di continuare a predicare l’Evangelo. Ben presto però
anche essi cominciarono a compiere il ministero della Parola. Santo Stefano
infatti fu lapidato proprio per questo: la sua parola chiara, provocò i suoi
ascoltatori, i quali però, invece di lasciarsi trasformare, preferirono
spegnere quella voce.
“Non
riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. Allora istigarono alcuni perché dicessero:
«Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio» (At 6,10s). "Istigarono alcuni ..."; questo è un modo per
combattere la verità, quando ci si accorgere di essere nell’errore: provocare con
la menzogna la massa che, invece di approfondire, dubitare, cercare,
interrogarsi e interrogare, preferisce la via breve dell’adesione senza
discernimento. Scriveva molti secoli fa il filosofo Seneca: “Non c'è dunque nulla di peggio che seguire,
come fanno le pecore, il gregge di coloro che ci precedono, perché essi ci
portano non dove dobbiamo arrivare, ma dove vanno tutti” (La felicità).
La complicità alla menzogna, rende
responsabili. Stefano è vittima della durezza di cuore di alcuni, ma anche della
superficialità irresponsabile di molti.
Nulla sembra essere cambiato, soprattutto
nei confronti della Chiesa di Dio. Basta che Tizio o Caio lanci una notizia: “il
Papa ha detto …; il Papa ha fatto …; il tal sacerdote ha detto …; il tal altro
ha fatto …”, che subito tutti si mettono a gridare scandalizzati in maniera
scomposta. L’uomo saggio e onesto, soprattutto se cristiano, invece dovrebbe
chiedersi: “Sarà poi vero ciò che viene detto? Non sarà invece un altro
tentativo per screditare e colpire Cristo e la sua Chiesa?”.
Il passaggio successivo consiste nell’andare alle fonti.
Apriamo gli occhi, quando un nemico di Cristo e della Chiesa, La colpisce, non lo fa certamente per aiutarla a convertirsi, ma per umiliarla e danneggiarla.
Il passaggio successivo consiste nell’andare alle fonti.
Apriamo gli occhi, quando un nemico di Cristo e della Chiesa, La colpisce, non lo fa certamente per aiutarla a convertirsi, ma per umiliarla e danneggiarla.
Dobbiamo stupirci di tutto questo? Figuriamoci!
Gesù l’ha detto chiaramente: “Se hanno
odiato me, odieranno anche voi”, ma dobbiamo stare attendi a non diventare
complici del padre della menzogna. Non dimentichiamolo: Stefano è stato vittima
della menzogna e, quante persone ancora devono subire questo?
Non possiamo sempre accampare la buona fede;
se diffondiamo la menzogna, siamo responsabile, anche se solo per ignoranza e non
per cattiveria.
“Poni
Signore una custodia alle nostre labbra”, perché nessuno mai, debba più
subire il male anche a causa nostra; aiutaci a riconoscere l’azione insidiosa
del “serpente” che, vuole farci credere di stare dalla nostra parte, e che tu, invece,
saresti il nostro nemico.
Siamo circondati da troppa cattiveria e menzogne..basta poco per essere migliori..amiamo Gesù!
RispondiElimina