L’onorevole Berlusconi invita «la Chiesa» a ricordare «tutto ciò che abbiamo fatto». Un promemoria scandito con solenne plurale maiestatis,
ma con poco garbo e nessuna eleganza. Forme a parte, un promemoria
inutile. Il presidente Berlusconi – come ogni altro personaggio
pubblico: di destra, di sinistra o di centro – non ha motivo di dubitare
della buona, anzi ottima, memoria e del retto ed esigente giudizio dei
cattolici. Gente che è piuttosto difficile incantare con stentoree o
suadenti propagande e che ricorda a dovere tutto – ma proprio tutto –
ciò che in passato nel bene e nel male è stato (o non è stato) detto e
fatto. Cittadini che sanno valutare, secondo saldi criteri civili e
morali, ciò che prefigurano i programmi e i profili politici e personali
di chi si candida a rappresentare e governare l’Italia. Che ha bisogno
di andare avanti, non di tornare indietro o di finire fuori rotta.
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