A voi cosa sembra questo edificio? Una chiesa? Si e no. Chiaramente è una chiesa o almeno lo è stata. Da alcuni anni, invece, è il centro civico del nostro Comune.
Ho letto su L'Eco di Bergamo di ieri che, l'amministrazione comunale, affitterà l'edificio per i matrimoni civili.
Voi mi direte: "E allora. Dov'è il problema?"
Non posso che provare dispiacere, perché in questo modo si rischia di confondere ancora di più le idee della gente.
Il matrimonio civile - seppur rispettabile - è qualcosa di profondamente diverso dal sacramento del matrimonio, per cui sarebbe meglio che la diversità fosse segnata in ogni modo.
Capisco le necessità di bilancio, ma questa scelta, come cristiano, la trovo sbagliata e dolorosa.
Ecco cosa scrivono su il Corriere della Sera:
La cerimonia civile sarà predisposta all'interno della navata centrale, con un ambientamento ad hoc per creare una atmosfera degna dell'evento, solenne ed al contempo magica. Chiunque fosse stuzzicato dall'idea di potersi sposare laicamente senza rinunciare al fascino austero di un edificio che per oltre un millennio è stato luogo di culto, può contattare gli uffici del comune caluschese a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie. Il tanto atteso bacio dopo il fatidico “sì”, almeno quello, dovrebbe essere gratuito.
Ecco cosa scrivono su il Corriere della Sera:
La chiesa sconsacrata
In tempi di necessità bisogna far tesoro delle virtù, e a Calusco
l'inventiva pare non mancare. Per creare una nuova entrata e dare
respiro alle casse comunali sempre più magre, l'amministrazione ha
deciso di aprire la chiesa Vecchia di san Fedele, ora sconsacrata, ai
matrimoni civili. L'idea è stata resa pubblica da un comunicato che
invita “le coppie di tutto il mondo a pronunciare il fatidico si,
calandosi nell'atmosfera romantica di una chiesa sconsacrata”.
La chiesa Vecchia è uno dei monumenti di maggior pregio del paese.
Già utilizzata per convegni, mostre e fiere, in particolare la fiera
del libro che ormai è diventata appuntamento tradizionale di Calusco,
ora viene “sdoganata” anche per i matrimoni civili. La possibilità
offerta ai futuri sposini è ghiotta. L'edificio, di antichissima origine
e ampliata molte volte tra l'undicesimo e il diciassettesimo secolo,
conserva affreschi del Cifrondi, sculture di Antonio Maria Pirovano, e
opere di vari artisti appartenenti alla scuola del Rubens, tra cui due
angeli intagliati di Carl'Andrea da Arona. La cerimonia civile sarà predisposta all'interno della navata centrale, con un ambientamento ad hoc per creare una atmosfera degna dell'evento, solenne ed al contempo magica. Chiunque fosse stuzzicato dall'idea di potersi sposare laicamente senza rinunciare al fascino austero di un edificio che per oltre un millennio è stato luogo di culto, può contattare gli uffici del comune caluschese a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie. Il tanto atteso bacio dopo il fatidico “sì”, almeno quello, dovrebbe essere gratuito.
Non so perchè ma questa notizia non è solo molto triste.. è pure inquietante! Ci saranno buone ragioni per utilizzare una chiesa sconsacrata per i matrimoni civili? Forse bisognerebbe interrogarsi (anche noi cristiani) su cosa è davvero il sacramento del matrimonio... troppe volte ci si concentra sulla chiesa per creare atmosfera, i fiori, l'abito, le foto, sul pranzo, sulla festa, sulle bomboniere, sugli invitati... la colpa è un po' nostra: troppe volte durante i matrimoni religiosi si è visto il superfluo e poco la sostanza!Un po' più di sobrietà non guasterebbe. Tornando alla notizia si sa che molti edifici religiosi come conventi, chiese e monasteri sono stati trasformati in altro (ristoranti, agriturismi, etc) però giocare sull'ambiguità tra rito civile e sacramento ha qualcosa di inquietante perchè mi sembra che "il principe di questo mondo", specializzato in confusioni, inganni e prese in giro, utilizzi il desiderio di rimpinguare le casse di un comune per "prenderci in giro" e scimmiottare un matrimonio cristiano utilizzando la chiesa (struttura)... Cosa direbbero i nostri "vecchi" che in quelle chiese hanno pregato, hanno pianto, hanno sperato e gioito? Penso solo che il male continua a gloriarsi della nostra superficialtà, ignoranza ed insensibilità.
RispondiEliminaMaria Teresa
Per far soldi in questo periodo di tagli ai bilanci da parte dello Stato le Amministrazioni comunali le inventano tutte, anche vendere "il fascino di un edificio" che per oltre mille anni fu la chiesa parrocchiale di una comunità. Ma io mi chiedo. Le coppie che vogliono sposarsi civilmente hanno bisogno dell'atmosfera di una ex chiesa? Forse vogliono solo l'esteriorità e non l'interiorità del sacramento del matrimonio.
RispondiEliminaCaro Fra Andrea,sono sbalordita per questo fatto ma non solo,stiamo vivendo momenti che mi lasciano un pò di angoscia,tutto è lecito, poche regole e quelle che ci sono non si rispettano,sembra che tutto vada al contrario..avanti di questo passo dove andremo...
RispondiEliminaOstentare la destinazione d'uso di una chiesa sconsacrata alla sola celebrazione di matrimoni civili, per me, ha un significato subdolo, in quanto, credo, si voglia dissacrare il matrimonio e ridurlo ad un mero contratto tra due persone senza coinvolgimenti spirituali, che sono il vero collante dell'unione fra un uomo e una donna.......si arriverà anche al matrimonio fra......omosessuali in quel contesto????????? Accipicchia, tutto ciò mi spaventa!!! Anna
RispondiEliminaE' vergognoso destinare questo luogo per un contratto di matrimonio. Cristiani interroghiamoci!
RispondiEliminaCaro padre Andrea, sono il sindaco.
RispondiEliminaNormalmente non rispondo mai ai blog che interessano l'amministrazione comunale, ma nel tuo caso mi sembra che la risposta debba esserci e debba essere data non dal sindaco ma da Roberto , che prima che sindaco è, con tutti i suoi limiti, cristiano cattolico.
La frase infelice del giornalista " atmosfera romantica di una chiesa sconsacrata " ha contrariato anche me e sono sicuro, che nessuno dei miei l'ha pronunciata, specie conoscendomi.
Nessuno dei miei assessori può aver pensato di fare soldi sul matrimonio civile.
Matrimonio civile nella formula e nel contratto ma che per me ha lo stesso valore umano di quello sacramentale.
Perchè comunque io non posso che gioire quando unisco due persone in una famiglia, pensando che è stato il mistero di un amore a unirli e non l'opportunismo di un contratto.
E negli occhi degli sposi ho sempre visto questa emozione.
A noi era solo sembrato di offrire, a chi lo desiderasse, un luogo più accogliente della fredda sala civica per valorizzare al meglio quella unione, che fortunatamente rimane ancora alla base della nostra societa civile oltre che religiosa.
E io come i miei assessori, nelle poche parole di contorno alla cerimonia, cerchiamo sempre di richiamare la responsabilità umana e civile di quel gesto, senza fare i buonisti o i simil-parroci. Ho ben presente la differenza tra la propria fede e il vivere civico.
E non penso di mancare di rispetto alla mia fede quando uso della sala civica per spettacoli, mostre o balli " laici ".
Quindi una cosa molto più semplice e senza secondi fini.
Il resto lo lascio fare al mistero dell'uomo , che tu come religioso, conoscerai più di me.
Roberto - sindaco
Cari amici, voglio dire anche io la mia. Secondo me non c'è nulla di strano o scandaloso sposarsi in una Chiesa sconsacrata. Tante volte alcuni matrimoni, purtroppo finiscono lasciando tanta tristezza. Aver voglia di costruirsi una nuova vita con il compagno giusto della tua vita, e poterlo fare in una Chiesa sconsacrata, non credo ci sia nulla di strano e di scandaloso. Una separazione e' già molto dolorosa per la coppia e i figli, perché privarsi di una nuova vita, che viene celebrata in una Chiesa dove si e' pianto e pregato. Del resto anche noi abbiamo voglia di pregare.
EliminaÈ come andare a pranzo nel ristorante più bello della città e , mangiare ,bere in piatti e bicchieri vuoti!
RispondiEliminaUn abbraccio e viva Gesù!