Non mi dire che Dio perdona solo quelli
che hanno commesso piccoli peccati. Anche se uno è pieno di ogni
malvagità e ha commesso tutte le colpe che l’escludono dal regno di Dio
e questo tale non sia uno rimasto sempre infedele, ma sia pure un
cristiano e di quelli più cari al Signore e poi sia divenuto colpevole
di fornicazione, d’adulterio, ladro, ubriacone, corrotto e corruttore,
violento e quanto altro si possa dire di brutto, ebbene, io dico che
neppure questo deve disperare, anche se fosse giunto all’estrema
vecchiaia carico di tanta orrenda e indicibile malvagità. Difatti, se
l’ira divina fosse una passione, sarebbe giusto disperarsi sapendo che
non possa spegnersi questa fiamma accesa da si grandi peccati. Ma Dio è
impassibile, e quando punisce e castiga, non lo fa per ira, ma con molta
sollecitudine e bontà; e perciò bisogna confidare assai e fare
assegnamento sulla forza della penitenza.
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