Non perché egli abbia sofferto
qualche
cosa prende provvedimenti contro i peccatori, giacché nessun danno può
essere recato alla sua natura: egli mira al nostro bene, affinché non
diventiamo peggiori per la convinzione che egli non tenga conto dei
nostri peccati. Come uno che si sottrae alla luce non fa male a questa,
ma solo immerge se stesso nelle tenebre, così chi è solito disprezzare
l’infinita potenza di Dio, a essa non fa male alcuno, ma procura a se
stesso il massimo dei danni. Perciò Dio ci minaccia castighi e spesso ce
li infligge, non certo per vendicarsi, ma per tirarci a sé. Anche il
medico non si affligge né si sdegna per la violenza dei malati
deliranti, anzi fa di tutto e s’affatica perché possano cessare da tali
escandescenze, non badando a sé, ma alla loro utilità, e se quelli
accennano appena a tornare in sé, ne gode e si rallegra e con maggior
impegno somministra loro medicine, non per vendicarsi di quello che gli
han detto prima, ma per meglio provvedere al loro benessere e ricondurli
a perfetta sanità. Così Dio, quando noi cadiamo in eccessi di pazzia,
dice e fa di tutto non già per vendicarsi, ma per liberarci dalla
malattia; e questo si comprende anche solo con la retta ragione.
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