4.
VERSO LA BEATITUDINE (117-126)
117. Perfetta assenza di forma
Quanto a me, dirò il mio pensiero
che ho espresso anche altrove: beato
l'intelletto che nel tempo della preghiera è arrivato in modo perfetto a non
avere una forma. 118. Crescente desiderio di Dio Beato è l'intelletto che
pregando senza distrazione ha un sempre più crescente desiderio di Dio. 119.
Incontro all'immateriale Beato è l'intelletto che nel tempo della preghiera
diventa immateriale e spoglio di tutto. 120. Pienezza del senso spirituale
Beato è l'intelletto che nel tempo della preghiera ha ottenuto una perfetta
insensibilità. 121. Sconfitta della vanagloria Beato è il monaco che si
considera "rifiuto di tutti". 122. Ideale ecclesiale Beato è il
monaco che guarda alla salvezza e al progresso di tutti come se fossero suoi
propri, con ogni gioia. 123. Garanzia contro la vanagloria Beato è il monaco
che considera tutti gli uomini come Dio, dopo Dio. 124. Armonia Monaco è colui
che da tutti è separato e con tutti è armonicamente unito. 125. Comunione
Monaco è colui che si ritiene uno con tutti, abituato com'è a vedere se stesso
in ognuno. 126. Messe sublime Porta eccellentemente a perfezione la preghiera
colui che sempre fa fruttificare per Dio tutta la sua primordiale capacità
intellettiva.
5. DISCERNIMENTO E VIGILANZA
(127-148) 127. Abito interiore e veste esteriore Evita ogni menzogna e ogni
giuramento, se brami pregare da monaco; altrimenti, mostri invano ciò che non
ti si conviene. 128. Longanimità Se vuoi pregare in spirito, non nutrire odio
per nessuno, e non ci sarà nube che ti offuscherà la vista nel tempo della
preghiera. 129. Totale fiducia in Dio Affida a Dio le necessità del corpo. Sarà
chiaro, così, che gli affidi anche quelle dello spirito. 130. Regalità e
ricchezza Se avrai conseguito le promesse, sarai re. Guardando, dunque, a tali
prospettive, sopporterai volentieri la povertà presente. 131. Slancio verso
l'alto Non ricusare la povertà e la tribolazione: sono alimenti che danno
leggerezza alla preghiera. 132. Tre tappe per la scienza della Trinità Le virtù
del corpo ti guidino a quelle dell'anima; le virtù dell'anima a quelle dello
spirito; e queste alla scienza immateriale ed essenziale. 133. Conoscenza
esperienziale dei cattivi pensieri Se, quando preghi contro i cattivi pensieri,
essi s'acquietano facilmente, esamina da dove proviene ciò, perché tu non cada
in agguato e non tragga te stesso in errore. 134. Stratagemmi dei demoni Accade
che talora i demoni ti suggeriscano dei pensieri e, però, ti stimolino davvero
a pregare contro di essi o a contraddirli; e che poi volontariamente si
ritirino. Ciò, perché tu ingannato, possa immaginarti di aver cominciato a
vincere i pensieri e a mettere in fuga i demoni. 135. L'arma dell'umiltà Se
preghi contro una passione o un demonio che ti molesta, ricordati di Colui che
dice: "Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò; e non tornerò senza
averli annientati; li colpirò e non potranno rialzarsi; cadranno sotto i miei
piedi", eccetera. Queste cose opportunamente dirai, armandoti d'umiltà
contro gli avversari. 136. Irreprensibilità Non ritenere di aver acquistato la
virtù, se prima non hai combattuto per essa fino al sangue: bisogna, infatti,
opporsi al peccato fino alla morte - secondo il divino Apostolo -, come un
lottatore irreprensibile. 137. Scopo dei demoni Se a uno ti sarai reso utile,
da un altro riceverai danno, perché l'ingiustizia da te subita ti spinga a dire
o a fare qualcosa di sconveniente contro il prossimo, e a disperdere in malo
modo ciò che bene avevi messo insieme. Questo è, infatti, lo scopo dei malvagi
demoni; bisogna pertanto tenerne conto accuratamente. 138. Libertà dai demoni
Disponiti sempre ai pesanti attacchi dei demoni considerando come tu possa
sfuggire alla loro schiavitù. 139. Attacchi diretti e indiretti dei demoni Di
notte, i malvagi demoni pretendono di turbare da se stessi il maestro
spirituale. Di giorno, tramite gli uomini, lo circondano di difficoltà, di
calunnie e di pericoli. 140. Splendore del cuore Non respingere i folloni. Se
anche, infatti, battono e pestano i piedi, tendono e scardassano tuttavia -
appunto così - la tua veste diventa splendente. 141. Profumo fragrante
Fintantoché non avrai rinunziato alle passioni, e il tuo intelletto avrà
continuato ad opporsi alla virtù e alla verità, non troverai nel tuo petto
profumo di soave fragranza. 142. Emigrazione Aspiri alla preghiera? Emigra da
quaggiù, e abbi in ogni tempo la tua patria nei cieli, non meramente con la
semplice parola, ma con la pratica angelica e la scienza divina. 143.
Incessante ricordo del Giudice Se soltanto nelle avversità ti ricordi del
Giudice, e quanto terribile e incorruttibile Egli sia, non hai ancora imparato
a servire il Signore nel timore e ad esultare in Lui nel tremore. Sappi,
infatti, che anche negli svaghi e negli agi spirituali bisogna prestargli il
culto con più riverenza e rispetto. 144. Perfetto pentimento Avveduto è l'uomo
che fino alla perfetta penitenza non si stacca dal ricordo doloroso dei propri
peccati e dalla sanzione del fuoco eterno per la loro punizione. 145. Le
virtù-velo Chi, stretto ancora dai peccati e dagli accessi di collera, osa con
impudenza tendere alla santa scienza delle cose o anche penetrare nella
preghiera immateriale, costui riceva la censura dell'Apostolo, poiché non è
senza pericolo che egli preghi col capo nudo e scoperto. Un'anima in tali
condizioni - sta, infatti, scritto - deve portare sul capo un segno della sua
dipendenza a motivo degli angeli presenti, coprendosi di pudore e di umiltà
come si conviene. 146. Il Sole e la lucerna Come non gioverà a chi soffre di
una malattia agli occhi fissare senza schermo e con insistenza il sole in pieno
mezzogiorno e nel suo più intenso fulgore, così non gioverebbe in alcun modo
all'intelletto contaminato da passioni e impuro contraffare la terribile e
sublime preghiera in spirito e verità; ma anzi, al contrario, ciò susciterebbe
contro il medesimo intelletto la divina indignazione. 147. L'altare e il
turibolo Se colui che si era avvicinato con un dono all'altare non fu accolto
da Chi non ha bisogno di nulla ed è incorruttibile, finché non si fosse
riconciliato con il prossimo che aveva motivo per dolersi di lui, considera di
quanta sorveglianza e di quanto discernimento c'è bisogno perché offriamo a Dio
un incenso ben gradito sull'altare dell'intelletto. 148. Il volto del peccatore
Non essere uno che si compiace della verbosità e della gloriola. Altrimenti i
peccatori costruiscono non più sul tuo dorso, ma sul tuo volto, e sarai per
loro oggetto di ludibrio nel tempo della preghiera, adescato e sedotto da essi
con pensieri diversi.
6. SULLA VIA DELLA GIOIA
(149-153) 149. L'attenzione L'attenzione che va in cerca della preghiera
troverà la preghiera, poiché, se c'è qualcosa a cui segue la preghiera, è
l'attenzione. Per questa bisogna, dunque, seriamente adoperarsi.
150. Contemplazione deificante
Come la vista è il migliore di tutti i sensi, così pure la preghiera è la più
divina di tutte le virtù.
151. L'eccellenza della qualità
L'eccellenza della preghiera non è data dalla mera quantità, ma dalla qualità.
Ciò dimostrano quelli che salirono al tempio, e l'espressione: "Voi,
quando pregate, non ripetete vanamente le stesse parole", eccetera.
152. La strada lenta Fintantoché
fai attenzione a ciò che è conveniente al corpo, e il tuo intelletto ha cura
delle cose che sono di gradimento alla tenda, non hai ancora visto il luogo
della preghiera. Anzi, è lontana la strada beata che ad essa conduce.
153. Al di sopra di ogni gioia
Quando, infatti, accostandoti alla preghiera, sei pervenuto al di sopra di ogni
altra gioia, allora hai veramente trovato la preghiera.
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