Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

lunedì 29 aprile 2013

Evagrio Pontico: La preghiera



4.

VERSO LA BEATITUDINE (117-126)

117. Perfetta assenza di forma Quanto a me, dirò il mio pensiero
che ho espresso anche altrove: beato l'intelletto che nel tempo della preghiera è arrivato in modo perfetto a non avere una forma. 118. Crescente desiderio di Dio Beato è l'intelletto che pregando senza distrazione ha un sempre più crescente desiderio di Dio. 119. Incontro all'immateriale Beato è l'intelletto che nel tempo della preghiera diventa immateriale e spoglio di tutto. 120. Pienezza del senso spirituale Beato è l'intelletto che nel tempo della preghiera ha ottenuto una perfetta insensibilità. 121. Sconfitta della vanagloria Beato è il monaco che si considera "rifiuto di tutti". 122. Ideale ecclesiale Beato è il monaco che guarda alla salvezza e al progresso di tutti come se fossero suoi propri, con ogni gioia. 123. Garanzia contro la vanagloria Beato è il monaco che considera tutti gli uomini come Dio, dopo Dio. 124. Armonia Monaco è colui che da tutti è separato e con tutti è armonicamente unito. 125. Comunione Monaco è colui che si ritiene uno con tutti, abituato com'è a vedere se stesso in ognuno. 126. Messe sublime Porta eccellentemente a perfezione la preghiera colui che sempre fa fruttificare per Dio tutta la sua primordiale capacità intellettiva.

5. DISCERNIMENTO E VIGILANZA (127-148) 127. Abito interiore e veste esteriore Evita ogni menzogna e ogni giuramento, se brami pregare da monaco; altrimenti, mostri invano ciò che non ti si conviene. 128. Longanimità Se vuoi pregare in spirito, non nutrire odio per nessuno, e non ci sarà nube che ti offuscherà la vista nel tempo della preghiera. 129. Totale fiducia in Dio Affida a Dio le necessità del corpo. Sarà chiaro, così, che gli affidi anche quelle dello spirito. 130. Regalità e ricchezza Se avrai conseguito le promesse, sarai re. Guardando, dunque, a tali prospettive, sopporterai volentieri la povertà presente. 131. Slancio verso l'alto Non ricusare la povertà e la tribolazione: sono alimenti che danno leggerezza alla preghiera. 132. Tre tappe per la scienza della Trinità Le virtù del corpo ti guidino a quelle dell'anima; le virtù dell'anima a quelle dello spirito; e queste alla scienza immateriale ed essenziale. 133. Conoscenza esperienziale dei cattivi pensieri Se, quando preghi contro i cattivi pensieri, essi s'acquietano facilmente, esamina da dove proviene ciò, perché tu non cada in agguato e non tragga te stesso in errore. 134. Stratagemmi dei demoni Accade che talora i demoni ti suggeriscano dei pensieri e, però, ti stimolino davvero a pregare contro di essi o a contraddirli; e che poi volontariamente si ritirino. Ciò, perché tu ingannato, possa immaginarti di aver cominciato a vincere i pensieri e a mettere in fuga i demoni. 135. L'arma dell'umiltà Se preghi contro una passione o un demonio che ti molesta, ricordati di Colui che dice: "Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò; e non tornerò senza averli annientati; li colpirò e non potranno rialzarsi; cadranno sotto i miei piedi", eccetera. Queste cose opportunamente dirai, armandoti d'umiltà contro gli avversari. 136. Irreprensibilità Non ritenere di aver acquistato la virtù, se prima non hai combattuto per essa fino al sangue: bisogna, infatti, opporsi al peccato fino alla morte - secondo il divino Apostolo -, come un lottatore irreprensibile. 137. Scopo dei demoni Se a uno ti sarai reso utile, da un altro riceverai danno, perché l'ingiustizia da te subita ti spinga a dire o a fare qualcosa di sconveniente contro il prossimo, e a disperdere in malo modo ciò che bene avevi messo insieme. Questo è, infatti, lo scopo dei malvagi demoni; bisogna pertanto tenerne conto accuratamente. 138. Libertà dai demoni Disponiti sempre ai pesanti attacchi dei demoni considerando come tu possa sfuggire alla loro schiavitù. 139. Attacchi diretti e indiretti dei demoni Di notte, i malvagi demoni pretendono di turbare da se stessi il maestro spirituale. Di giorno, tramite gli uomini, lo circondano di difficoltà, di calunnie e di pericoli. 140. Splendore del cuore Non respingere i folloni. Se anche, infatti, battono e pestano i piedi, tendono e scardassano tuttavia - appunto così - la tua veste diventa splendente. 141. Profumo fragrante Fintantoché non avrai rinunziato alle passioni, e il tuo intelletto avrà continuato ad opporsi alla virtù e alla verità, non troverai nel tuo petto profumo di soave fragranza. 142. Emigrazione Aspiri alla preghiera? Emigra da quaggiù, e abbi in ogni tempo la tua patria nei cieli, non meramente con la semplice parola, ma con la pratica angelica e la scienza divina. 143. Incessante ricordo del Giudice Se soltanto nelle avversità ti ricordi del Giudice, e quanto terribile e incorruttibile Egli sia, non hai ancora imparato a servire il Signore nel timore e ad esultare in Lui nel tremore. Sappi, infatti, che anche negli svaghi e negli agi spirituali bisogna prestargli il culto con più riverenza e rispetto. 144. Perfetto pentimento Avveduto è l'uomo che fino alla perfetta penitenza non si stacca dal ricordo doloroso dei propri peccati e dalla sanzione del fuoco eterno per la loro punizione. 145. Le virtù-velo Chi, stretto ancora dai peccati e dagli accessi di collera, osa con impudenza tendere alla santa scienza delle cose o anche penetrare nella preghiera immateriale, costui riceva la censura dell'Apostolo, poiché non è senza pericolo che egli preghi col capo nudo e scoperto. Un'anima in tali condizioni - sta, infatti, scritto - deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli presenti, coprendosi di pudore e di umiltà come si conviene. 146. Il Sole e la lucerna Come non gioverà a chi soffre di una malattia agli occhi fissare senza schermo e con insistenza il sole in pieno mezzogiorno e nel suo più intenso fulgore, così non gioverebbe in alcun modo all'intelletto contaminato da passioni e impuro contraffare la terribile e sublime preghiera in spirito e verità; ma anzi, al contrario, ciò susciterebbe contro il medesimo intelletto la divina indignazione. 147. L'altare e il turibolo Se colui che si era avvicinato con un dono all'altare non fu accolto da Chi non ha bisogno di nulla ed è incorruttibile, finché non si fosse riconciliato con il prossimo che aveva motivo per dolersi di lui, considera di quanta sorveglianza e di quanto discernimento c'è bisogno perché offriamo a Dio un incenso ben gradito sull'altare dell'intelletto. 148. Il volto del peccatore Non essere uno che si compiace della verbosità e della gloriola. Altrimenti i peccatori costruiscono non più sul tuo dorso, ma sul tuo volto, e sarai per loro oggetto di ludibrio nel tempo della preghiera, adescato e sedotto da essi con pensieri diversi.

6. SULLA VIA DELLA GIOIA (149-153) 149. L'attenzione L'attenzione che va in cerca della preghiera troverà la preghiera, poiché, se c'è qualcosa a cui segue la preghiera, è l'attenzione. Per questa bisogna, dunque, seriamente adoperarsi.

150. Contemplazione deificante Come la vista è il migliore di tutti i sensi, così pure la preghiera è la più divina di tutte le virtù.

151. L'eccellenza della qualità L'eccellenza della preghiera non è data dalla mera quantità, ma dalla qualità. Ciò dimostrano quelli che salirono al tempio, e l'espressione: "Voi, quando pregate, non ripetete vanamente le stesse parole", eccetera.

152. La strada lenta Fintantoché fai attenzione a ciò che è conveniente al corpo, e il tuo intelletto ha cura delle cose che sono di gradimento alla tenda, non hai ancora visto il luogo della preghiera. Anzi, è lontana la strada beata che ad essa conduce.

153. Al di sopra di ogni gioia Quando, infatti, accostandoti alla preghiera, sei pervenuto al di sopra di ogni altra gioia, allora hai veramente trovato la preghiera.

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