Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 17 agosto 2013

sono venuto a portare la divisione



XX DOMENICA T.O.

     La parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno … Mi dicevo: “Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!” (Ger 21,8s).
     Comprendiamo lo sfogo addolorato di Geremia.
Egli è chiamato ad annunciare la verità, ma molti non sono disposti ad ascoltarla e fanno di tutto per toglierlo di mezzo. Perché? Innanzitutto perché non la comprendono; la verità che viene da Dio, infatti, non si lascia rinchiudere nei limitati schemi umani; inoltre essa spesso è scomoda.
     Purtroppo, da sempre, si ascoltano più volentieri i falsi profeti, quelli che annunciano verità piacevoli, quelli che ci lasciano fare ciò che ci piace: “Essi dicono ai veggenti: «Non abbiate visioni» e ai profeti: «Non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!” (Is 30,10). Alla Chiesa si continuaa chiedere e a pretendere che ci assecondi: che ci lasci tranquillamente convivere, abortire, divorziare, praticare l’eutanasia; che ci conceda di snaturare la sessualità, di fare figli in provetta, di sposarci tra persone dello stesso sesso; che ci lasci fare uso di droghe; che non s’immischi nell’economia ecc … Quanti pastori sono caduti nella trappola e stanno facendo un male tremendo al popolo di Dio.
     Di essi, però, dice il Signore: “Essi vi fanno vaneggiare, vi annunciano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore … Io non li ho inviati né ho dato loro alcun ordine; essi non gioveranno affatto a questo popolo” (Ger 23,16;32).
     Geremia è esplicitamente accusato di non cercare “il benessere del popolo, ma il male” (Ger 38,4) e quindi è condannato a una morte atroce, per fame e sete. Egli si ostina, infatti,  ad andare contro il pensiero comune. Già il filosofo Seneca affermava:Niente c'invischia di più in mali peggiori che l'adeguarci …., ritenendo ottimo ciò che approva la maggioranza, e il copiare l'esempio dei molti …. Da qui questo enorme affollarsi di persone che rovinano le une sulle altre. Come in una grande massa di uomini, in cui ciascuno, spingendo, cade e fa cadere (Non riteniamo) che il meglio stia dalla parte dei più, perché la folla testimonia esattamente il contrario, che cioè il peggio, per l'appunto, sta lì. Sforziamoci dunque di vedere e di seguire non i comportamenti più comuni ma cosa sia meglio fare, non ciò che è approvato dal volgo, pessimo interprete della verità, ma ciò che possa condurci alla conquista e al possesso di una durevole felicità” (La felicità, I-II).
     I profeti, se sono veramente tali, non possono tacere. Al profeta Ezechiele Dio ha detto: «Figlio dell’uomo, tutte le parole che ti dico ascoltale con gli orecchi e accoglile nel cuore: poi va’, … dai figli del tuo popolo, e parla loro. Ascoltino o non ascoltino, dirai: “Così dice il Signore” … Figlio dell’uomo, ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia”  (Ez 3,10s;17s).
     Perché il profeta non deve tacere? perché è estremamente importante ascoltarlo? Perché seguire la menzogna, non manca di conseguenze: “ebbene questa colpa diventerà per voi come una breccia che minaccia di crollare, che sporge su un alto muro, il cui crollo avviene in un attimo, improvvisamente, e s’infrange come un vaso di creta, frantumato senza misericordia, così che non si trova tra i suoi frantumi neppure un coccio con cui si possa prendere fuoco dal braciere
o attingere acqua dalla cisterna»
(Is 30,13ss). Il profeta è appunto come una sentinella che, grazie alla parola che ascolta da Dio, è capace di riconoscere il pericolo per il popolo  e a dare l’allarme – questo è fare il bene del popolo -. Certo si dorme più tranquilli, quando ci si illude e ci si lascia illudere, che non c’è alcun nemico, ma così esso sarà solo più facilitato nel danneggiarci: “Se … la sentinella vede giungere la spada e non suona il corno e il popolo non è avvertito e la spada giunge e porta via qualcuno, questi sarà portato via per la sua iniquità, ma della sua morte domanderò conto alla sentinella” (Ez 33,6). Quante volte i nostri popoli hanno osannato i falsi profeti della politica, dell’informazione, della religione: quali danni! Andiamo invece a rileggerci le parole dei Pontefici degli ultimi due secoli – profeti inascoltati – e vedremo che era già tutto previsto. Abbiamo preferito ascoltare gli spacciatori di menzogna.
     Ora capiamo perché Gesù afferma di essere venuto a portare la divisione e comprendiamo bene anche la sua morte. Chi sta con Cristo non può più stare con la menzogna, deve fare una chiara scelta di campo. Allora i molti non lo capiranno, anche all’interno della sua famiglia e lo ostacoleranno. Gesù è la nostra pace, ma non una pace a costo della verità.
     Aiutaci Signore a stare dalla tua parte a non essere sentinelle inutili e, quindi, dannose. Poni sula nostra strada  profeti che abbiano il coraggio di condurci verso la vita vera.

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