XX DOMENICA T.O.
“La parola del Signore è diventata
per me causa di vergogna e di scherno … Mi dicevo: “Non penserò più a lui, non
parlerò più nel suo nome!” (Ger 21,8s).
Comprendiamo lo sfogo addolorato di Geremia.
Egli è chiamato ad
annunciare la verità, ma molti non sono disposti ad ascoltarla e fanno di tutto
per toglierlo di mezzo. Perché? Innanzitutto perché non la comprendono; la
verità che viene da Dio, infatti, non si lascia rinchiudere nei limitati schemi
umani; inoltre essa spesso è scomoda.
Purtroppo, da sempre, si ascoltano più volentieri i falsi profeti,
quelli che annunciano verità piacevoli, quelli che ci lasciano fare ciò che ci
piace: “Essi dicono ai veggenti: «Non
abbiate visioni» e ai profeti: «Non fateci profezie sincere, diteci cose
piacevoli, profetateci illusioni!” (Is 30,10). Alla Chiesa si continuaa
chiedere e a pretendere che ci assecondi: che ci lasci tranquillamente convivere,
abortire, divorziare, praticare l’eutanasia; che ci conceda di snaturare la
sessualità, di fare figli in provetta, di sposarci tra persone dello stesso
sesso; che ci lasci fare uso di droghe; che non s’immischi nell’economia ecc …
Quanti pastori sono caduti nella trappola e stanno facendo un male tremendo al
popolo di Dio.
Di essi, però, dice il Signore: “Essi vi fanno vaneggiare, vi annunciano
fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore … Io non li
ho inviati né ho dato loro alcun ordine; essi non gioveranno affatto a questo
popolo” (Ger 23,16;32).
Geremia è esplicitamente accusato di non cercare “il benessere del popolo, ma il male” (Ger 38,4) e quindi è
condannato a una morte atroce, per fame e sete. Egli si
ostina, infatti, ad andare contro il
pensiero comune. Già il filosofo Seneca affermava: “Niente c'invischia di più in mali peggiori che
l'adeguarci …., ritenendo ottimo ciò che approva la maggioranza, e il copiare l'esempio dei molti …. Da qui questo enorme affollarsi di persone
che rovinano le une sulle altre. Come in una grande massa di uomini, in cui
ciascuno, spingendo, cade e fa cadere … (Non riteniamo) che il meglio
stia dalla parte dei più, perché la folla testimonia esattamente il contrario,
che cioè il peggio, per l'appunto, sta lì. Sforziamoci dunque di vedere e di
seguire non i comportamenti più comuni ma cosa sia meglio fare, non ciò che è
approvato dal volgo, pessimo interprete della verità, ma ciò che possa condurci
alla conquista e al possesso di una durevole felicità” (La felicità, I-II).
I profeti, se sono veramente tali, non possono tacere. Al profeta
Ezechiele Dio ha detto: «Figlio
dell’uomo, tutte le parole che ti dico ascoltale con gli orecchi e accoglile
nel cuore: poi va’, … dai figli del tuo popolo, e parla loro. Ascoltino o non
ascoltino, dirai: “Così dice il Signore” … Figlio dell’uomo, ti ho posto come
sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola,
tu dovrai avvertirli da parte mia” (Ez
3,10s;17s).
Perché il profeta non deve tacere? perché è estremamente importante
ascoltarlo? Perché seguire la menzogna, non manca di
conseguenze: “ebbene questa
colpa diventerà per voi come una breccia che minaccia di crollare, che sporge
su un alto muro, il cui crollo avviene in un attimo, improvvisamente, e s’infrange
come un vaso di creta, frantumato senza misericordia, così che non si trova tra
i suoi frantumi neppure un coccio con cui si possa prendere fuoco dal braciere
o attingere acqua dalla cisterna» (Is 30,13ss). Il profeta è appunto come una sentinella che, grazie alla parola che ascolta da Dio, è capace di riconoscere il pericolo per il popolo e a dare l’allarme – questo è fare il bene del popolo -. Certo si dorme più tranquilli, quando ci si illude e ci si lascia illudere, che non c’è alcun nemico, ma così esso sarà solo più facilitato nel danneggiarci: “Se … la sentinella vede giungere la spada e non suona il corno e il popolo non è avvertito e la spada giunge e porta via qualcuno, questi sarà portato via per la sua iniquità, ma della sua morte domanderò conto alla sentinella” (Ez 33,6). Quante volte i nostri popoli hanno osannato i falsi profeti della politica, dell’informazione, della religione: quali danni! Andiamo invece a rileggerci le parole dei Pontefici degli ultimi due secoli – profeti inascoltati – e vedremo che era già tutto previsto. Abbiamo preferito ascoltare gli spacciatori di menzogna.
o attingere acqua dalla cisterna» (Is 30,13ss). Il profeta è appunto come una sentinella che, grazie alla parola che ascolta da Dio, è capace di riconoscere il pericolo per il popolo e a dare l’allarme – questo è fare il bene del popolo -. Certo si dorme più tranquilli, quando ci si illude e ci si lascia illudere, che non c’è alcun nemico, ma così esso sarà solo più facilitato nel danneggiarci: “Se … la sentinella vede giungere la spada e non suona il corno e il popolo non è avvertito e la spada giunge e porta via qualcuno, questi sarà portato via per la sua iniquità, ma della sua morte domanderò conto alla sentinella” (Ez 33,6). Quante volte i nostri popoli hanno osannato i falsi profeti della politica, dell’informazione, della religione: quali danni! Andiamo invece a rileggerci le parole dei Pontefici degli ultimi due secoli – profeti inascoltati – e vedremo che era già tutto previsto. Abbiamo preferito ascoltare gli spacciatori di menzogna.
Ora capiamo perché Gesù afferma di essere venuto a portare la divisione
e comprendiamo bene anche la sua morte. Chi sta con Cristo non può più stare
con la menzogna, deve fare una chiara scelta di campo. Allora i molti non lo
capiranno, anche all’interno della sua famiglia e lo ostacoleranno. Gesù è la
nostra pace, ma non una pace a costo della verità.
Aiutaci Signore a stare dalla tua parte a non essere sentinelle inutili e,
quindi, dannose. Poni sula nostra strada profeti che abbiano il coraggio di condurci
verso la vita vera.
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