Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

martedì 23 dicembre 2014

La luce dirada le tenebre



S. NATALE – MESSA DELLA NOTTE

     E’ bello che siamo in molti questa notte; significa che, l’angelo di Dio, continua a passare di casa in casa per dire: “Vi annuncio una grande gioia … oggi … è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore” (Lc 2,10s). Come i pastori siamo accorsi qui per adorarLo.

     Lo sappiamo che, questa notte è un po’ eccezionale, molti non torneranno più fino all’anno prossimo, ma l’importante è che siate qui; il Signore, con la Sua Chiesa vi accoglie. La Chiesa infatti è una madre paziente e, come ogni madre, sa attendere e accogliere, sempre.
     La S. Messa della notte risplende di bellezza, per questo porta con se un rischio: assistervi come s’assiste a uno spettacolo. Per questo faccio l’augurio a ognuno di voi e, consentitelo, anche a me stesso, di fare l’esperienza di Saulo lungo la via di Damasco e di coloro che erano andati a vedere la crocifissione di Gesù. Saulo, in cammino per andare a catturare i cristiani, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso fu avvolto da una luce; cadde a terra e, dopo un dialogo con Gesù si alzò da terra, ma non vedeva nulla;  Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto” (Lc 23,48). Potessimo tornarcene tutti a casa battendoci il petto e abbagliati da Cristo; potesse, questa notte santa, sconvolgerci. Voglia Dio che, questa notte, sia per noi uno spartiacque; ciò a cui assistiamo, sia capace di segnarci in profondità.
     Scrive nel suo diario don Divo Barsotti: «Vuoto. Non si può costruire sull’acqua, né l’albero cresce e vive senza radici. Questo ci sembra oggi la Chiesa. (…) Sono legato da innumerevoli impegni che danno solo l’impressione della vita e non fanno in realtà che assicurare la morte. La scuola in seminario a giovani che non ascoltano e non si interessano; predicazione a sacerdoti, a religiosi, a suore che ascoltando hanno compiuto il loro dovere per poter continuare poi la loro vita, per mascherare così a loro stessi il deserto e il silenzio di Dio. Mio Dio, liberami da questo inganno; fammi vivere». Egli lamentava il fatto di dover predicare a persone che, ascoltavano per dovere, ma non avevano nessun interesse a cambiare vita. Non sia così anche per noi.
     Sapete perché ci auguriamo di fare l’esperienza di Saulo e della folla? Perché Cristo è il Salvatore e, se noi desideriamo la vita, se vogliamo la pienezza, Lui solo è la Via. Scrive Seneca: “Fissiamo dunque bene la mèta e scrutiamo attentamente il modo per poterla raggiungere, con l'aiuto di un esperto che abbia già intrapreso ed esplorato il cammino che stiamo per affrontare, … (perché) qui sono proprio le strade più battute e più frequentate a trarci in errore. … Da qui questo enorme affollarsi di persone che rovinano le une sulle altre. Come in una grande massa di uomini, in cui ciascuno, spingendo, cade e fa cadere (nessuno infatti cade senza tirarsi addosso almeno un altro, e i primi nuocciono a quelli che gli vanno dietro), così avviene in tutti i campi della vita.”.
     Alcuni mesi fa sono stato a un bellissimo incontro nella scuola elementare di Vicofertile; a un certo punto uno dei bimbi più piccoli, mi ha domandato se, secondo me, il male può vincere. Sapete che ai bimbi non si possono dare risposte troppo teoriche e, quindi mi sono sentito un attimo in imbarazzo; poi mi è venuta in mente un immagine: la tenebra e le candele. Per vincere la tenebra del male, ci vuole la luce della mia candela. Più candele saranno accese, più la tenebra si ritirerà. Il giorno del nostro Battesimo, ci è stata consegnata una candela, accesa al fuoco del Cero Pasquale. Sapete che, quel cero, rappresenta Cristo. Se Cristo riesce a illuminare la nostra esistenza, noi possiamo far diradare le tenebre.  C’è bisogno di tutti, perché, purtroppo, la tenebra è forte e ha tanta fantasia nel diffondersi.
     In questi ultimi giorni abbiamo sentito la notizia di quei folli che, entrando in una scuola in Pakistan, non hanno avuto timore nell’uccidere a bruciapelo 148 persone, quasi tutti bambini e adolescenti. La motivazione era che, volevano far soffrire i loro genitori. Quale mostruosità. Questo però non basta. Ogni bambino ha due genitori, quattro nonni, fratelli, parenti più o meno stretti, amici; pensate come quelle morti, diffondono odio. Quel male è destinato a espandersi, come quando un sasso nell’acqua genera cerchi concentrici che si diffondono. Già sono state richieste 3000 impiccagioni. Così il male e l’odio continuano a rigenerarsi e a diffondersi.
     Il mondo ha bisogno della luce dei Cristiani; di uomini e donne che, proprio perché conquistati da Cristo, “vera luce che illumina ogni uomo”, si lasciano trasformare da Lui; uomini e donne che, non vogliono più essere complici della tenebra. Il mondo ha bisogno di luci che bloccano la tenebra nel suo espandersi.
     Questo, credo, è fare Natale: andare per vedere e godere di un po’ di bellezza e tornare conquistati da Essa, incapaci di vivere come prima.

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