Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 3 gennaio 2015

Non praevalebunt



II DOM. NATALE


     Quando fu mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactani?”, che significa:”Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. … Gesù dando un grande grido spirò” (Mc 15,33ss). “Si fece buio su tutta la terra”, perché questo è il preciso momento in cui il Principe della tenebra,
convinto di avere spento per sempre la luce del mondo, esulta. E’ avvenuto come per la morte dei due testimoni di Dio nell’Apocalisse: “La bestia che sale dall’abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. … Gli abitanti della terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra” (Ap 11,7ss).
     La tenebra esulta ogni volta che riesce a ferire la Creazione. Quanto gode in questo momento in cui è riuscita a generare l’Isis con la sua mostruosa cattiveria; a diffondere guerre in mezzo mondo, tanto da far dire al Pontefice che è in corso la Terza guerra mondiale, anche se a pezzetti; a rendere fragili le persone con una crisi economica che sembra non avere fine; se la ride perché gli italiani, secondo una recente indagine, sono senza riferimenti, frustrati dai problemi economici, dall'inefficienza e dalla corruzione politica; affaticati e senza troppe illusioni nel futuro. E’ vero, la tenebra sembra prevalere.
     Eppure noi oggi riceviamo una notizia chiara e definitiva: “La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta” (Gv 1,5). La dimostrazione che la tenebra non prevale e on prevarrà, viene dal fatto che, di continuo, il principe delle tenebre deve trovare nuovi collaboratori e inventarsi nuove forme per oscurare la storia. La tenebra vince alcune battaglie,  ma non ha nessuna possibilità di vincere la guerra contro la luce.
     Dove c’è la luce, la tenebra non può esistere. La tenebra si comporta come l’elettricità; per diffondersi ha bisogno di materiali conduttori; ha bisogno di uomini e donne tenebrosi, che diano vita a strutture tenebrose; senza di essi, deve arrestarsi. Per uccidere Gesù, ha avuto bisogno del Sinedrio e dei Romani; per uccidere gli ebrei, ha chiesto aiuto a Hitler e alle sue SS; per violentare l’uomo, si è servito di Lenin e Stalin; per rendere fragile l’umanità, ha voluto degli economisti che hanno asservito l’uomo all’economia ecc …
     Quindi il grande problema sta nel fatto che, come scrive Giovanni: “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui: eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi e i suoi non lo hanno accolto” (Gv 1,9s).
     I Padri della Chiesa usavano l’immagine della luna, per descrivere la Chiesa, perché essa non brilla di luce propria, ma riflette quella che viene dal sole. Ecco dove sta la soluzione al problema della tenebra: diventare come la luna, uomini e donne che non brillano di luce propria, ma accolgono la luce di Dio e la riflettono. Abbiamo presente l’aureola dei santi? E’ proprio questa luce che, emana dalla vita della persona.
     La luce ha vinto le tenebre, ma c’è bisogno che i figli della luce, siano più forti dei figli delle tenebre. Questo è nuovamente il tempo della santità.
     Facciamo luce quando scegliamo il bene e rifiutiamo il male; quando gratuitamente aiutiamo gli altri; quando proviamo compassione e simpatia;  quando riconciliamo gli avversari; quando perdoniamo, e non teniamo a mente i torti; quando preghiamo e partecipiamo ai sacramenti, soprattutto al sacramento stesso del ringraziamento, la Santa Eucaristia.


Guidami, luce amabile,
tra l'oscurità che mi avvolge.
Guidami innanzi, oscura è la notte,
lontano sono da casa.
Dove mi condurrai?
Non te lo chiedo, o Signore!
So che la tua potenza
m'ha conservato al sicuro

da tanto tempo,
e so che ora mi condurrai ancora,
sia pure attraverso rocce e precipizi,
sia pure attraverso montagne e deserti
sino a quando sarà finita la notte.
Non è sempre stato così:
non ho sempre pregato
perché tu mi guidassi!
Ho amato scegliere da me il sentiero,
ma ora tu guidami! (Beato J. H. Newman).


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