Date retta a me, vecchio incredulo che se ne intende: il capolavoro
della propaganda anti-cristiana è l’essere riusciti a creare nei
cristiani, nei cattolici soprattutto, una cattiva coscienza; a
instillargli l’imbarazzo, quando non la vergogna, per la loro storia. A
furia di insistere, dalla riforma sino ad oggi, ce l’hanno fatta a
convincervi di essere i responsabili di tutti o quasi i mali del mondo.
Vi hanno paralizzato nell’autocritica masochista, per neutralizzare la
critica di ciò che ha preso il vostro posto. Femministe, omosessuali,
terzomondiali e terzomondisti, pacifisti, esponenti di tutte le
minoranze, contestatori e scontenti di ogni risma, scienziati, umanisti,
filosofi, ecologisti, animalisti, moralisti laici: da tutti vi siete
lasciati presentare il conto, spesso truccato, senza quasi discutere.
Non c’è problema o errore o sofferenza nella storia che non vi siano
stati addebitati. E voi, così spesso ignoranti del vostro passato, avete
finito per crederci, magari per dar loro manforte. Invece io
(agnostico, ma storico che cerca di essere oggettivo) vi dico che dovete
reagire, in nome della verità. Spesso, infatti, non è vero. E se
qualcosa di vero c’è, è anche vero che, in un bilancio di venti secoli
di cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre. Ma poi:
perché non chiedere a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi?
Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è venuto dopo? Da quali
pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche?
Léo Moulin
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