Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

mercoledì 10 febbraio 2010

A PROPOSITO DELLA CHIESA

WOW....fra Andrea, bello e vero questo spaccato di Chiesa.
La Chiesa non può esistere senza Cristo e la Sua parola, anche se a volte dura e faticosa, di cui dobbiamo fidarci con la consapevolezza di persone fragili e per questo bisognose del Padre.

Ok, perfetto... ma quante volte ci scontriamo con l'incoerenza, mia per prima, di questo essere Chiesa. Quante volte dimostriamo, anzi non dimostriamo, il nostro Battesimo (in quanto battezzati facciamo parte della Chiesa).
Facciamoci un giro per le strade, nei negozi e tra la gente. .. quanti malumori, quanta fretta, quanta poca attenzione agli altri che dimostriamo.
Troppo spesso identifichiamo la Chiesa con la piccola esperienza che abbiamo avuto nella nostra parrocchia e nella cerchia ristretta, e lo identifichiamo con la Chiesa.
Quale esempio di Chiesa diamo?

Però la Chiesa è fatta da uomini e donne che sbagliano, che sperimentano la propria miseria.

Tu dici di avere fiducia in questa Chiesa, che è il luogo della fiducia. Ma per fidarsi occorre "scoprire" di essere amati, gratuitamente e senza condizioni. Questa scoperta mette le ali, fa cambiare vita, il mondo ha senso e scopro che Dio ha un progetto per me, che voglio e posso realizzare in questa Chiesa.

Si, io amo questa Chiesa fatta di persone fragili.
Come si legge in Fogazzaro da uno dei suoi personaggi:
"Molti mi chiedono di abbandonare la Chiesa perchè fatta di contraddizioni e di incoerenze. Sarebbe come chiedermi di rinnegare mia madre, solo perchè indossa un vestito vecchio! No, occorre cambiarle vestito, ma non per questo la amo di meno!"

ciao Daniela

***

Carissima Daniela,
grazie per il tuo messaggio, con il quale concordo.
Io ho oramai quarant'anni e, per fortuna, il tempo non è trascorso completamente invano. In questi anni, infatti, ho imparato a conoscermi, a volermi bene, ma anche a provare fastidio e dispiacere per alcuni aspetti della mia personalità. Mi dirai che questo discorso non c'entra niente con il "problema" Chiesa. Invece io credo che c'entri moltissimo; infatti, la Chiesa è formata da esseri umani che, come me, portano in sé luci e ombre. La Chiesa, per questo, non può che essere fatta di luci e di ombre. Intendiamoci: la Chiesa è Santa e "luminosa", perché ha in sé la luce di Cristo, perché è Cristo nella storia - per questo è assurdo dire: "Cristo sì, Chiesa no". Gesù Cristo è l'unica vera Luce: "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9) e questa splendida luce è riflessa nella storia attraverso una moltitudine immensa di uomini e donne coerenti.
I Padri della Chiesa amano paragonare la Chiesa alla luna, perché "la luna risplende, ma la sua luce non è sua, bensì di un altro. È tenebre e nello stesso tempo luce; pur essendo di per sé buia, dona splendore in virtù di un altro di cui riflette la luce. Proprio per questo essa simboleggia la Chiesa, la quale pure risplende, anche se di per sé è buia; non è luminosa in virtù della propria luce, ma del vero sole, Gesù Cristo, cosicché, pur essendo soltanto terra (anche la luna non è che un’altra terra), è ugualmente in grado di illuminare la notte della nostra lontananza da Dio – «la luna narra il mistero di Cristo» (Ambrogio, Exaemeron, IV 8,23).
Non ci nascondiamo però che la Chiesa è anche tenebra; certo, essendo una realtà divina e nel contempo umana, non può che portare in sé le contraddizioni dell'umanità. Io non mi meraviglio di questo, altrimenti dovrei stupirmi delle mie contraddizioni.
Di fronte all'incoerenza di alcuni (solo Dio sa), invece di uno sterile, seppur legittimo, scandalizzarsi, cerchiamo - ognuno di noi - di riflettere ancora di più la Luce di Cristo nella nostra vita.
Devo dire, tra l'altro che, se nella Chiesa ci fosse posto solo per i puri, io non vi potrei stare. Ringrazio il Signore di avere voluto questa Chiesa, dove c'è posto per splendide figure, ma anche per me.

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