Venerati Fratelli, a voi il mio più personale ringraziamento per la fiducia che avete riposto in me eleggendomi Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale. E’ un atto di fiducia che costituisce un incoraggiamento a intraprendere questa nuova missione con più serenità, perché sono persuaso di poter contare, oltre che sull’indispensabile aiuto di Dio, anche sulla vostra generosa collaborazione. Vi prego, non fatemi mai mancare questo vostro sostegno! Se da una parte mi sono presenti i limiti della mia persona e delle mie capacità, dall’altra so bene qual è la natura della missione che mi è affidata e che mi accingo a svolgere con atteggiamento di interiore dedizione. Non si tratta qui di onori, bensì di servizio da svolgere con semplicità e disponibilità, imitando il nostro Maestro e Signore, che non venne per essere servito ma per servire (cfr Mt 20,28), e nell’Ultima Cena lavò i piedi degli apostoli comandando loro di fare altrettanto (cfr Gv 13,13-14). Non resta pertanto, a me e a tutti noi insieme, che accettare dalla Provvidenza la volontà di Dio e fare del nostro meglio per corrispondervi, aiutandoci gli uni gli altri nell’adempimento dei rispettivi compiti a servizio della Chiesa.
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