Lasciando la liturgia della parola, che ha risvegliato e nutrito la nostra fede, passiamo ora alla “liturgia eucaristica”, che ci donerà la persona di Cristo mediante il sacramento del pane e del vino.
“Nell’ultima cena, Gesù istituì il sacrificio e convito pasquale per mezzo del quale è reso di continuo presente nella Chiesa il sacrificio della croce, allorché il sacerdote, che rappresenta Cristo Signore, compie ciò che il Signore stesso fece e affidò ai discepoli, perché lo facessero in memoria di lui” (PNMR 48).
Portiamoci con la mente al Cenacolo; vediamo ciò che Gesù compì istituendo l’Eucaristia, e poi guardiamo ciò che
Da quei gesti e parole di Gesù, che istituisce l’Eucaristia, emergono tre elementi che formano i tre momenti della liturgia eucaristica nelle nostre chiese:
1. “Prese …” = preparazione dei doni, quando vengono portati all’altare pane e vino con acqua;
2. “Rese grazie …” = preghiera eucaristica, con la quale si rende grazie a Dio per tutta l’opera della salvezza, e le offerte diventano il corpo e il sangue di Cristo.
3. “Diede loro …” = riti di comunione, quando, mediante la frazione di un unico pane si manifesta l’unità dei fedeli in Cristo, i quali si cibano del corpo e del sangue del Signore.
Con il comando: “Fate questo in memoria di me”, Gesù trasferisce lungo tutto il tempo della Chiesa, quanto fece nel Cenacolo, per cui quel suo gesto dell’Ultima Cena, non rimane un fatto limitato alla sua vita terrena.
La liturgia eucaristica, quale
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