Quelle che seguono sono le parole del nuovo presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. All'accusa di aver cambiato idea su un certo argomento - come se cambiare idea fosse un peccato, mentre rimanere fossilizzati nelle proprie, un segno di grande intelligenza - e quindi di essere diventato, da progressista a conservatore (che banalità) egli risponde:
"No, il cambiamento che si può riscontrare nel mio caso, e che si è prodotto prima della mia ordinazione episcopale, è il passaggio dalla ripetizione ingenua dei giudizi altrui alla formazione di un parere personale, attraverso la conoscenza della persona da giudicare.
[…] Invece di confrontarsi con i fatti, [Meier] non fa che ripetere le stesse accuse di sempre, che non per questo diventano più vere. Sperando di poter incitare le persone a pensare con la propria testa e rifiutare i pregiudizi ho, a quanto pare, peccato ancora una volta di ingenuità. Ma, francamente, mi sento molto più a mio agio con questa ingenuità che con quella di cui soffrivo dieci anni fa”.
Che bello sentire che un vescovo ha scelto di passare dalla "ripetizione ingenua dei giudizi altrui" alla "formazione di un parere personale", magari potremmo anche imitarlo.
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