Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

giovedì 5 agosto 2010

« Tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli »


Da Madrea Teresa di Calcutta

La confessione è un atto bellissimo, un atto di grandissimo amore. Qui possiamo recarci solo come peccatori, portatori del peccato, e da qui possiamo tornare solo come peccatori perdonati, senza peccato.

La confessione è soltanto l'umiltà messa in atto. Un tempo la chiamavamo penitenza, ma si tratta proprio di un sacramento d'amore, del sacramento del perdono. Quando una breccia si apre fra me e Cristo, quando nel mio amore si apre una fessura, qualunque cosa può venire a riempire questa crepa. La confessione è questo momento in cui permetto a Cristo di togliere da me tutto quanto divide, tutto quanto distrugge. La realtà dei miei peccati deve essere prima. Noi siamo, per la maggior parte, minacciati dal pericolo di dimenticare che siamo peccatori e che dobbiamo recarci alla confessione in quanto tali. Dobbiamo recarci a Dio per dirgli quanto siamo afflitti da quello che abbiamo fatto e che l'ha offeso.

Il confessionale non è il luogo delle conversazioni banali o delle chiacchiere. Solo questo vi risiede : i miei peccati, il mio pentimento, il mio essere perdonato, il modo di vincere le mie tentazioni, di praticare le virtù, di crescere nell'amore di Dio.



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