"Molti uomini mostrano per lo più un’inclinazione verso concezioni religiose più permissive anche per se stessi. Al posto del Dio personale del cristianesimo, che si rivela nella Bibbia, subentra un essere supremo, misterioso e indeterminato, che ha solo una vaga relazione con la vita personale dell’essere umano. Tali concezioni animano sempre di più la discussione all’interno della società, soprattutto circa l’ambito della giustizia e della legislazione. Se però uno abbandona la fede verso un Dio personale, sorge l’alternativa di un "dio" che non conosce, non sente e non parla. E, più che mai, non ha un volere. Se Dio non ha una propria volontà, il bene e il male alla fine non sono più distinguibili; il bene e il male non sono più in contraddizione fra di loro, ma sono in opposizione in cui l’uno sarebbe complementare all’altro".
Nessun commento:
Posta un commento