Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 27 febbraio 2016

Declino dell'Occidente?

Da un articolo di Giandomenico Mucci S.I. - La Civiltà Cattolica

"Era così bello una volta il tempo! La morte incrociava già le sue mani ossute sui calici dai quali bevevamo. Non non la sentivamo, la morte. Non la sentivamo, perché non sentivamo Dio". Sono parole di un personaggio di J. Roth, il poeta della morente civiltà absburgica, che assite alla sua fratumazione ... Si sente, in quelle parole, lo smarrimento di un'epoca,  anche della nostra,
che scorre tra l'orgoglio di aver raggiunto risultati finora impensabili di tipo materiale e il sottile, spesso inavvertito senso di decadenza spirituale e morale. Questa inavvertenza fa la differenza tra la civiltà absburgica e la nostra: quella si inabissava malinconicamente consapevole del suo destino, la nostra pare ancora illudersi con il progresso e stordirsi con il consumismo. ...
Chi si accorge del tramonto di una civiltà? Chi ne spiega le cause? Sono pochissimi. La maggior parte degli uomini, che pure formano e vivono una civiltà in crisi, non si accorge di nulla. Gli impegni quotidiani sono assillanti. E lo sono le complesse situazioni sociali. Avere una casa, mangiare, bere, andare in vacanza, inseguire progetti, allontanare per scaramanzia i presagi inquietanti, consolarsi con l'abitudine ..., sono gli argomenti che escludono ogni altra considerazione. La nostra è la civiltà dell'immediato, dell'effimero, dell'inerzia mentale della maggioranza ipnotizzata dal circo mediatico che svuota ogni moto della volontà verso ciò che è buono e giusto. Diceva Malraux che l'Occidente ignora l'oppio, ma conosce la stampa
Restano gli uomini di cultura. Non certamente quelli che fanno da cassa di risonanza dell'industria culturale e mediatica che li foraggia. ...
A un tale uomo dell'effimero, che insieme alle certezze ha perduto anche la capacità di percepire e osservare i segni della crisi e forse del declino, la Chiesa non cessa di parlare della sempre possibile salvezza. Il Dio della salvezza esiste anche per l'uomo delle modernità. "E questo significa, non tanto che anche all'uomo narcisista possiamo dare una pacca sulla spalla emmannirgli qualche parola tra lo spirituale e il consolatorio, ma che proprio con quest'uomo e nonostante la sua dissipazione, Dio saprà dare un futuro all'umanità e alla Chiesa stessa".  Quel con esprime l'ottimismo della fede cristiana. anche l'uomo contemporaneo, ogni uomo del nostro tempo, è amato da Dio che "dirige il corso dei tempi" e ha costituito Cristo vero Signore del tempo e della storia. ...


Aggiungo la frase di uno storico: "Le società muoiono per suicidio, non per omicidio" (Arnold J. Toynbee).

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