"Di fronte alla morte di un uomo devono sempre prevalere i sentimenti di
pietà cristiana oltre che umana. Non si può quindi gioire per un
epilogo, la morte del colonnello Gheddafi, che si inquadra ancora nel
segno di un conflitto che si è protratto per un lungo periodo e che ha
causato il sacrificio di molte vite umane. In questo momento più che mai
deve farsi strada da ogni parte la sincera volontà di assicurare a
tutto il Paese tempi davvero nuovi all’insegna di una ritrovata
concordia sociale. E nel momento in cui si pone mano alla ricostruzione
del Paese a tutti i livelli, a cominciare dall’assetto statale,
l’obiettivo di una riconciliazione nazionale appare come la possibilità
unica e irripetibile alla quale legare l’esigenza di una giustizia
sociale e l’esigenza del rispetto, della dignità di ogni persona, come
premesse essenziali per un ordinato ed equo sviluppo sociale".
Lo scempio su un essere umano, che lo compia un dittatore o chiunque altro è sempre una cosa abominevole.
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