Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

mercoledì 7 dicembre 2011

Cinque domande, una risposta: la carità nella verità. Un'analisi del testo di Joseph Ratzinger sui divorziati risposati 4

Molti accusano l'attuale Magistero di proporre una visione preconciliare del matrimonio.

C’è chi sostiene, fra i teologi, che i documenti magisteriali più recenti mostrano una concezione naturalistica e legalistica del matrimonio; il Concilio Vaticano II – dicono ancora – ha superato questo ostacolo descrivendo il matrimonio in modo più personalistico come patto di amore e di vita, aprendo così la possibilità di risolvere le situazioni difficili in modo più umano.
Fondato sul medesimo concetto alcuni studiosi si chiedono se non si possa parlare di “morte del matrimonio”, quando il legame personale dell'amore fra due sposi non esiste più, e se in questo caso  il Papa non abbia la possibilità di sciogliere il matrimonio. Il futuro Pontefice ricorda però che nei recenti pronunciamenti ecclesiastici alcune affermazioni centrali si fondano sulla “Gaudium et spes” (una delle quattro Costituzioni prodotte dal Concilio). “E' tuttavia inadeguato – precisa J. Ratzinger – introdurre una contrapposizione fra la visione personalistica e quella giuridica del matrimonio. Il Concilio non ha rotto con la concezione tradizionale del matrimonio, ma l'ha sviluppata ulteriormente”; e ancora: “Che il matrimonio vada molto al di là dell'aspetto puramente giuridico affondando nella profondità dell'umano e nel mistero del divino, è già in realtà sempre stato affermato con la parola "sacramento", ma certamente spesso non è stato messo in luce con la chiarezza che il Concilio ha dato a questi aspetti”. Per quanto concerne la seconda obiezione Ratzinger risponde: “Se la Chiesa accettasse la teoria che un matrimonio è morto, quando i due coniugi non si amano più, allora approverebbe con questo il divorzio e sosterrebbe l'indissolubilità del matrimonio in modo ormai solo verbale, ma non più in modo fattuale. L'opinione, secondo cui il Papa potrebbe eventualmente sciogliere un matrimonio sacramentale consumato, irrimediabilmente fallito, deve pertanto essere qualificata come erronea. Un tale matrimonio non può essere sciolto da nessuno. Gli sposi nella celebrazione nuziale si promettono la fedeltà fino alla morte”.

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