Molti accusano l'attuale Magistero di proporre una visione preconciliare del matrimonio.
C’è chi sostiene, fra i teologi, che i documenti magisteriali più
recenti mostrano una concezione naturalistica e legalistica del
matrimonio; il Concilio Vaticano II – dicono ancora – ha superato questo
ostacolo descrivendo il matrimonio in modo più personalistico come
patto di amore e di vita, aprendo così la possibilità di risolvere le
situazioni difficili in modo più umano.
Fondato sul medesimo concetto
alcuni studiosi si chiedono se non si possa parlare di “morte del
matrimonio”, quando il legame personale dell'amore fra due sposi non
esiste più, e se in questo caso il Papa non abbia la possibilità di
sciogliere il matrimonio. Il futuro Pontefice ricorda però che nei
recenti pronunciamenti ecclesiastici alcune affermazioni centrali si
fondano sulla “Gaudium et spes” (una delle quattro Costituzioni prodotte
dal Concilio). “E' tuttavia inadeguato – precisa J. Ratzinger –
introdurre una contrapposizione fra la visione personalistica e quella
giuridica del matrimonio. Il Concilio non ha rotto con la concezione
tradizionale del matrimonio, ma l'ha sviluppata ulteriormente”; e
ancora: “Che il matrimonio vada molto al di là dell'aspetto puramente
giuridico affondando nella profondità dell'umano e nel mistero del
divino, è già in realtà sempre stato affermato con la parola
"sacramento", ma certamente spesso non è stato messo in luce con la
chiarezza che il Concilio ha dato a questi aspetti”. Per quanto concerne
la seconda obiezione Ratzinger risponde: “Se la Chiesa accettasse la
teoria che un matrimonio è morto, quando i due coniugi non si amano più,
allora approverebbe con questo il divorzio e sosterrebbe
l'indissolubilità del matrimonio in modo ormai solo verbale, ma non più
in modo fattuale. L'opinione, secondo cui il Papa potrebbe eventualmente
sciogliere un matrimonio sacramentale consumato, irrimediabilmente
fallito, deve pertanto essere qualificata come erronea. Un tale
matrimonio non può essere sciolto da nessuno. Gli sposi nella
celebrazione nuziale si promettono la fedeltà fino alla morte”.
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