XXI DOMENICA T.O.
Scegliere!
Ascoltando la Parola che oggi c’è offerta, mi riecheggia nel cuore questo
verbo. Giosuè – che ha portato a compimento il viaggio iniziato da Mosè,
introducendo il popolo d’Israele nella terra promessa – chiede alla sua gente:
“Scegliete oggi chi servire: se gli dèi
che i vostri padri hanno servito oltre il fiume oppure gli dèi degli Amorrei …
Quanto a me e alla mia casa, noi serviremo il Signore” (Gs 24,15).
Scegliere, comporta una presa di posizione
tra almeno due alternative; vuol dire che non si può avere l’uno e l’altro o,
fare l’una e l’altra cosa – con il linguaggio sapiente dei proverbi potremmo
dire che “non si può avere la botte
piena e la moglie ubriaca” -. Chi sceglie non può avere et et, (e … e), ma
aut aut (o … o).
Molti di quelli che seguivano Gesù, a un
certo punto fecero anche loro una scelta, “tornarono
indietro e non andavano più con lui” (Gv 6,66). Perché? Perché non
riuscivano ad accettare la radicale novità della parola del Signore. Costoro pretendevano
di comprendere il Vangelo, solo a partire dalle loro capacità umane; per questo
Gesù dice chiaramente che “è lo Spirito
che dà la vita, la carne non conta nulla” (Gv 6,63). Anche Paolo ribadisce
con ancor maggior chiarezza la stessa cosa: “Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito
di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse
si può giudicare per mezzo dello Spirito” (1Cor 2,14). Chi si accosta al
mistero di Dio solo con i mezzi della sua intelligenza, prima o poi dovrà fare
la stessa scelta e andarsene, se vuole essere coerente, perché si troverà perso
in un mare di realtà indimostrabili – provate a fare analizzare il pane e il
vino consacrati sull’altare e vedrete cosa vi diranno; fatevi spiegare come sia
possibile che l’unico Dio, sia in realtà tre persone distinte e che una di
queste Persone sia pienamente Dio e nello stesso momento pienamente uomo ecc …
-. Non possiamo illuderci: “Quelle cose che
occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
Dio le ha preparate per coloro che lo
amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito
infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. … Così
anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio” (1Cor
2,10ss).
E’ dal 1700 (il cosiddetto secolo dei
Lumi) che l’essere umano si illude di poter essere padrone del mondo grazie
alla sua intelligenza, anche per questo è sempre più evidente che molti dei
discepoli – battezzati – sono tornati
indietro e non vanno più con Lui. Le
nostre chiese sono sempre più vuote, perché molti dicono di essere credenti, ma
non praticanti. Sempre più persone pretendono di gestire le proprie realtà
indipendentemente da Dio - o la fede feconda la realtà dentro e fuori delle
chiese oppure è morta -.
A noi che pur nel nostro limite umano,
siamo ancora qui, Gesù oggi chiede: “Volete andarvene anche voi?” (Gv 6,67). Ci
dice: “Perché non fate come gli altri? Perché continuate a venire qui?”.
Nessuna risposta è scontata. A me sembra splendida la risposta di Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di
evita eterna” (Gv 6,68).
Noi siamo qui Signore, perché
solo Tu ci offri un cibo che è
capace di saziarci; abbiamo tante cose e ne sappiamo altrettante, ma niente è
adeguato a colmare la nostra fame di bellezza, di infinito, di libertà, di
pace;
solo Tu ci offri un perdono che
non ci lascia sotto il peso degli sbagli che nella nostra fragilità
commettiamo;
solo Tu riesci offri un modo di
vivere pienamente umano;
solo Tu sai indicarci la via vera
della vita;
solo tu sai farci portare il peso
di certe croci incredibili, senza esserne schiacciati;
solo Tu …
Stiamo con te e ti scegliamo ancora una
volta, perché, come disse una volta il tuo profeta: “Mi hai sedotto … e io mi sono lascito sedurre” (Ger 20,7), perché “tu
sei il più bello tra i figli dell’uomo” (Salmo).
ieri sera ho ascoltato un'altra omelia dove veniva fatta questa domanda: perchè io resto qui o Signore?? Al momento non ho trovato una risposta soddisfacente da dare, ma.... vero la fine della S. Messa, la risposta.....Perchè mi sento amato da Te, ha detto il celebrante e, allora....ho capito....solo l'amore per Gesù ci fà restare anche quando è troooppppooo difficile. Anna
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