SANTA FAMIGLIA
Molti anni fa, un ultimo dell’anno, uscii di casa, dicendo a mia madre
che sarei ritornato subito, ma rientrai alle tre. Lei passò da sola, la notte a
cercarmi, disperata.
Gesù scompare per tre giorni; Giuseppe e Maria lo cercano angosciati.
Voglio sottolineare lo stato d’animo di questi poveri genitori,
spaventati. In questa situazione così
difficile c’è una nota preziosa: Maria non è sola e non Giuseppe non è solo. Sono
INSIEME ad affrontare una tale
crisi. Apparentemente nulla cambia, in realtà è molto diverso essere soli o
insieme nella difficoltà. I pesi portati insieme s’alleggeriscono, pur
rimanendo pesi.
Pensate al tempo che stiamo vivendo, attraversato da questa pazzesca
crisi economica; se non ci fosse stato un robusto tessuto familiare, cosa
sarebbe successo? Chi avrebbe soccorso molti di quelli che hanno perso il
lavoro; che hanno dovuto trovare casa, perché sfrattati o separati dal coniuge?
Dobbiamo ringraziare il Signore per avere scelto di venire nel mondo in
una famiglia; di essersi affidato all’amore di una madre e di un padre, perché
così ci ha messo a disposizione uno “strumento” preziosissimo.
Agli uomini del nostro tempo piace giocare con la famiglia,
trasformandola a proprio piacimento, convinti che cambiando l’ordine dei
fattori il risultato non cambi. In realtà è come se, un architetto e o un
ingegnere, pensassero di costruire un edificio senza tenere in considerazione i
principi fondamentali della statica o della qualità dei materiali. Il risultato
potrebbe apparire bello agli occhi, ma rischierebbe di crollare alla prima
scossa di terremoto.
Perché la famiglia (un padre, una madre, dei fratelli, dei nonni, zii
ecc …) è così importante? Perché è una formidabile diga che difende l’uomo?
Perché è il luogo dove prevale la logica del tu, prima ancora dell’Io;
dove il bene dell’altro è prevalente; l’altro non è per me, ma io per lui. La
famiglia è il luogo naturale dell’amore, per questo Dio l’ha scelta come prima “casa”,
invece di continuare a rimanere nel Tempio. Scrive l’apostolo Giovanni: “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché
Dio è amore” (1Gv 4,8).
Mi direte: “Non è mica sempre così!”. Lo so bene; allora, invece di
cercare di modificarla di continuo, snaturandola, è bene fare in modo che possa
essere ciò che è e deve essere. Ascoltiamo papa Francesco: «Nonostante le molte difficoltà che affliggono oggi le nostre famiglie,
non dimentichiamoci, per favore, di questo: le famiglie non sono un problema,
sono prima di tutto un’opportunità. Un’opportunità che dobbiamo curare,
proteggere e accompagnare. […] Si discute molto oggi sul futuro, su quale mondo
vogliamo lasciare ai nostri figli, quale società vogliamo per loro. … vogliamo
lasciare un mondo di famiglie. È la migliore eredità: lasciamo un mondo di
famiglie. Certamente non esiste la famiglia perfetta, non esistono sposi
perfetti, genitori perfetti né figli perfetti …. Non esistono. Ma questo non
impedisce che siano la risposta per il domani. Dio ci stimola all’amore e
l’amore sempre si impegna con le persone che ama. Per questo, abbiamo cura
delle nostre famiglie, vere scuole del domani. Abbiamo cura delle nostre
famiglie, veri spazi di libertà. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri
centri di umanità» (Viaggio apostolico a Cuba,
22 settembre 2015).
In questi ultimi decenni invece di fare di tutto per aiutare le persone
ad amare, sembra sia stato inventato di tutto per aiutarle a fuggire dall’amore
impegnativo.
Non dimentichiamolo, laddove la famiglia è ferita, indebolita,
trasformata, è l’uomo che è reso più
solo, più fragile, vulnerabile. Ben contento di questo è il principe di questo
mondo, il padre della menzogna, perché come ogni predatore, prima di attaccare
e uccidere la propria preda, cerca di isolarla.
Oggi imploriamo Gesù, Maria e Giuseppe, affinché ci aiutino a restituire
alla famiglia la dignità e il ruolo che le è stato affidato da Dio stesso.
Preghiamo per tutti coloro che sono tentati di abbandonare il proprio coniuge;
che stanno pensando di abortire un figlio; che vogliono affittare un utero per comprare un
figlio strappato alla madre; per coloro che non hanno più il coraggio di
impegnarsi con la persona amata e si lasciano aperta una via di fuga; per chi
si è chiuso al dono della vita.
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