Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 2 gennaio 2016

Bello

«Vi sono epoche in cui discorsi e scritti non bastano più a rendere generalmente comprensibile la verità necessaria. In tempi simili le azioni e le sofferenze dei santi devono creare un nuovo alfabeto per svelare nuovamente il segreto della verità». Si comprende che il santo è tutto l’opposto di qualunque uomo tranquillo che scivola giorno dopo giorno nella banalità. Egli è l’attore di un dramma che propone di vivere secondo una logica del tutto diversa da quella offerta da mondo. Il santo è capace di «ridisegnare» la storia, di riscriverla partendo da Dio. Il santo non conosce la parola "mediocrità”: l’uomo mediocre è un uomo diviso, qualcosa a Dio, qualcosa a se stesso, è un uomo che assomiglia alle onda del mare, sempre in balia del vento e della risacca. L’uomo mediocre è un uomo diviso e contraddittorio, perennemente oscillante, incapace di scelte ferme e radicali. L’uomo mediocre è diverso dal cristiano, il quale, seppur con fatica si abbandona alla generosità e alla fantasia dell’amore di Dio che è apparso con un volto umano.

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