«Vi
sono epoche in cui discorsi e scritti non bastano più a rendere
generalmente comprensibile la verità necessaria. In tempi simili le
azioni e le sofferenze dei santi devono creare un nuovo alfabeto per
svelare nuovamente il segreto della verità». Si comprende che il santo
è tutto l’opposto di qualunque uomo tranquillo che scivola giorno dopo
giorno nella banalità. Egli è l’attore di un dramma che propone di
vivere secondo una logica del tutto diversa da quella offerta da mondo.
Il santo è capace di «ridisegnare» la storia, di riscriverla partendo da
Dio. Il santo non conosce la parola "mediocrità”: l’uomo mediocre è un
uomo diviso, qualcosa a Dio, qualcosa a se stesso, è un uomo che
assomiglia alle onda del mare, sempre in balia del vento e della
risacca. L’uomo mediocre è un uomo diviso e contraddittorio,
perennemente oscillante, incapace di scelte ferme e radicali. L’uomo
mediocre è diverso dal cristiano, il quale, seppur con fatica si
abbandona alla generosità e alla fantasia dell’amore di Dio che è
apparso con un volto umano.
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