Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

venerdì 16 dicembre 2011

Due pesi e due misure: come mai?

Le vittime delle molestie, bambini e ragazzi che hanno subito violenze sessuali, sono 117. Gli indagati finiti in manette negli ultimi tre anni sono 85 e appartengono tutti alla grande comunità ebraica ortodossa del quartiere newyorkese di Brooklyn, che ha tentato – invano – di risolvere il problema al suo interno prima di denunciare quanto stava accadendo alla polizia. L’ufficio del procuratore distrettuale, Charles Hynes, sta continuando le indagini e non si escludono nuovi sviluppi.
Il terzo rapporto sulla pedofilia del John Jay College di New York, afferma che l’impressione secondo la quale i preti cattolici sarebbero una categoria «a rischio» per quanto riguarda la pedofilia, è falsa. E dimostra come il fenomeno abbia interessato tutte le comunità religiose (protestanti, i Testimoni di Geova, i mormoni, gli ebrei) ma soprattutto le scuole pubbliche, le società sportive come pure i Boy scout. 
Sottolineo questa notizia, non perché mi consoli il principio del "mal comune, mezzo gaudio", né per sottolineare il male altrui, quasi a sminuire quello di casa propria, ma per chiedere come mai alla Chiesa Cattolica viene riservato un linciaggio mediatico senza esclusione di colpi, magari per fatti compiuti decine di anni fa (anche se per questo non meno gravi), mentre per casi altrettanto gravi si riservano trafiletti sulla stampa? E che dire del vergognoso fenomeno del turismo sessuale - pedofilo -  che coinvolge un numero enorme di uomini, anche italiani?

E' il drammatico fenomeno della pedofilia che vogliamo colpire o la Chiesa Cattolica?

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