Tenendo conto che la parte principale del Sacramento della
Confessione (o Penitenza o Riconciliazione) è la Misericordia di Dio che
penetra nella vita del credente rendendolo una creatura nuova, ecco
alcune semplici e concrete indicazioni di cui il penitente potrà tenere
conto per vivere al meglio il grande mistero dell’amore di Dio racchiuso
nel Sacramento:
- La confessione va innanzitutto preparata - la miglior preparazione non è un esame di coscienza fatto trenta secondi prima di entrare in confessionale, bensì il contatto costante con Dio nell'Eucaristia, nella preghierea personale, nell'ascolto della Parola di Dio e nel Magistero dei pastori -. Quando il Signore riesce a svelarci i nostri peccati, proprio a partire da quanto predetto, ne consegue inevitabilmente il pentimento che si accompagna alla volontà e al proposito di non ricadere più in quelle mancanze che si sono individuate - non dalla certezza che quelle cose non accadranno più: siamo essere limitati e sempre in cammino, e probabilmente per tutta la vita avremo qualcosa da migliorare e da cambiare -.
- Prima di iniziare l’accusa dei peccati sarebbe opportuno, ma non obbligatorio, presentarsi al confessore (se questi non vi conosce, naturalmente!): chi sono, se sono sposato, se ho figli, che tipo di attività svolgo, se sono un consacrato, ... e quant’altro… un conto sono i doveri cristiani di uno sposato, un conto i doveri di un consacrato, un altro conto ancora quelli di un celibe…
- Durante la confessione sacramentale sei chiamato a consegnare al sacerdote tutti i peccati gravi commessi dall’ultima confessione. Quando si è veramente pentiti, non si riesce a tacere la propria condizione.
- Non confessare solo i peccati «secondo te», ma tutti quegli atti che sono peccato secondo Dio e secondo la legge della Chiesa. In caso di dubbio, parlane col sacerdote.
- Durante l’accusa dei peccati, non ti giustificare e non giustificare il fatto che tu abbia commesso quella o quest’altra cosa… Dio sa e conosce tutto! Tu sei chiamato con grande umiltà a riconoscerti peccatore e a confidare nell’infinita misericordia di Dio.
- Durante l’accusa dei peccati non ti paragonare a quelli che stanno peggio di te (“non ho ammazzato nessuno, non ho rubato…”); confrontati con la legge di Dio e della sua Chiesa e, se proprio vuoi paragonarti con qualcuno, esamina la vita di Gesù Cristo e confrontala con la tua!
- Non confessare i peccati degli altri (marito, moglie, genitori, figli, amici, ecc.); confessa i tuoi!
- Nella confessione dei peccati và subito al nocciolo della questione!
- La penitenza sacramentale che il sacerdote ti impone fa parte della confessione stessa. Essa non è una punizione, ma il semplice segno che vuoi iniziare una vita nuova riparando i peccati commessi.
- Non lasciare la pratica della Confessione all’improvvisazione! Confessati regolarmente… Assumi uno stile di vita scandito dai Sacramenti. COmunque, vedrai: quanto più il Signore entrerà nella tua vita, tanto più avrai la necessità ai confessarti.
NB La confessione sacramentale non è necessariamente
la direzione spirituale. Sono due momenti distinti che però possono
essere anche celebrati insieme. Nella direzione spirituale c’è un
cammino di accompagnamento e di consiglio da parte della guida che porta
il fedele a saper dirigere più speditamente la propria vita verso il
Signore per poter compiere la Sua volontà. La confessione sacramentale
ha lo scopo di rimettere i peccati e donare la grazia necessaria per la
vita cristiana di tutti i giorni. È possibile confessarsi anche senza
fare direzione spirituale!
.........acipicchia....è proprio dificile riuscire a confessarsi bene!!! Dici che bisognerebbe confessarsi spesso, ma....come si fa senza stancare il confessore (se ti conosce), perchè, purtroppo, i peccati sono quasi sempre gli stessi. La fragilità, a volte la superficialità, l'abitudine, ci fanno, nonostante i buoni propositi, ricadere negli stessi errori....allora??? che fare??? Se puoi, rispondimi.....grazie. Anna
RispondiEliminaMi ricollego alla signora Anna..ho passato anni senza confessarmi e ora ne sento sempre il bisogno, un bisogno anche di appoggio spirituale ma il mio pensiero e la mia paura è di stancare ,appunto, il confessore..ho ancora tante cose da dire, da capire e bisognosa del vostro aiuto..da sola non ce la faccio ma non voglio nemmeno "approfittare".Grazie. Barbara
RispondiEliminaricordo la mia prima e vera confessione che ha dato inizio al mio cammino di conversione ....lacrime lacrime e prima di inginocchiarmi dissi al sacerdote "buongiorno padre,ehm don ehm frate...." lui mi ha guardata sorridendo ..aveva capito che era da un bel po' che non mi confessavo :-))...quando ci penso sorrido...grazie Gesù!!!
RispondiEliminaMara