IMMACOLATA CONCEZIONE
“Dove sei? … Ho avuto paura … e mi sono
nascosto(Gen 3,9-10). In un versetto si può condensare gran parte della
storia della relazione tra Dio e l’umanità: Dio ci cerca, noi ci nascondiamo.
Il Vangelo è ricco di momenti di ricerca divina:
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“Chi di voi, se
ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in
cerca di quella perduta, finché non la trova?” (Lc 15,4);
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“Gesù dunque, affaticato
per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge
una donna samaritana ad attingere acqua” (Gv 4,6s);
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“Quando giunse
sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché
oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5);
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“sto alla porta
e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui,
cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20).
Perché Dio mi cerca?
Per riportarmi a casa dove è “gioia
piena e dolcezza senza fine”; dove c’è quella vera libertà che è stata voluta
per tutti gli uomini e anche per me e per te; per saziare il nostro cuore
inquieto; perché Egli sa che, soltanto Lui “consuma il desiderio e sazia ogni fame dentro al cuore”.
Dopo gli attentati di Parigi, il Dalai Lama, capo spirituale dei
buddisti, ha fatto un’affermazione che trovo fortemente errata: “Nel 21° secolo abbiamo bisogno di una nuova
etica che trascenda la religione. La nostra elementare spiritualità, la
predisposizione verso l'amore, l'affetto e la gentilezza che tutti abbiamo
dentro di noi a prescindere dalle nostre convinzioni sono molto più importanti
della fede organizzata. A mio avviso, le persone possono fare a meno della
religione, ma non possono stare senza i valori interiori e senza etica». Il
racconto di Genesi ci mostra che, appena l’uomo si è allontanato da Dio, subito
si è separato anche dai suoi simili. Scrive Rosa Alberoni: “Io ho appreso dalla storia che là dove si
caccia Dio si sterminano gli uomini”. Dio ci cerca, per fondare la comunione tra gli
uomini.
Perché allora ci nascondiamo?
Perché, come Adamo, abbiamo paura;
temiamo che il Signore ci chieda troppo; perché non ci fidiamo fino in fondo di
Lui; perché ci hanno fatto credere che vuole privarci della nostra libertà;
perché, come Ulisse, rischiamo di lasciarci incantare dal canto mortale delle
sirene, che ci attraggono altrove.
La buona notizia che ci viene ripetuta oggi, è che Dio continua instancabilmente
a cercarci; nulla può rallentare il Suo passo, anche se noi abbiamo il potere
di farlo girare invano.
Maria è la donna che non fugge, ma che si è lasciata trovare. Maria è la
donna del sì: «Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38); “Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv
2,5).
I sì della Vergine non sono stati senza timore, ansie, dubbi, ma s’è
fidata. Pur avendo bisogno di crescere nella comprensione delle richieste
divine, non si è tirata indietro.
Oggi Maria ci invita a fidarci. Ogni volta che entriamo in chiesa e ci
rechiamo davanti alla statua della Madonna, magari per accendere un lumino, lasciamo
che ci dica: “Fidati di mio Figlio, non ti deluderà”.
Accompagnaci Vergine Madre sulle
strade della vita; troppo spesso abbiamo paura e ci sentiamo soli nel
percorrerle; prendici per mano, ponici sotto il tuo manto protettivo, così che
non ci fermeremo, ma andremo là dove vuole il Signore.
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