EPIFANIA
Da
tempo è iniziato un lento, ma continuo processo di allontanamento da
Dio, percepito come un limite alla piena libertà – il “serpente”
ha detto alla donna in Eden:
“Dio sa che il giorno in cui
voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio,
conoscendo il bene e il male”
(Gen 3,5); insinua che Dio è geloso dell’uomo e non vuole che si
affranchi e si sviluppi liberamente -. Non sembra però che questo
percorso abbia troppo giovato all’uomo e all’umanità; anzi,
direi tutt’altro.
Pensiamo
un istante alla parabola del Buon Samaritano. Chi è quell’uomo
riverso sulla strada e chi sono i banditi che lo hanno quasi ucciso?
Egli non è che il figlio giovane della parabola del Padre
misericordioso, fuggito di casa in cerca di libertà e autonomia.
Dopo avere provato tutti i piaceri possibili, non ha
trovato
che solitudine e fragilità. Quell’uomo è ogni uomo che sceglie
di vivere come se Dio non esistesse, stando lontano da Lui. “Sotto
il velluto dei piaceri e delle libertà, si cela un pugno invisibile,
che stringe quasi inavvertitamente, con piccoli tocchi. … L’uomo
tarda
a prenderne coscienza …
rifiuta l’idea di non essere libero. Ancora inebriato di essersi
affrancato da leggi, credenze e tutele, si lascia catturare da una
cultura sempre più esigente, competitiva e normativa. Non riesce a
valutare le costrizioni
che si impone, le servitù che lo modellano sottobanco. … Così
procede … curvo sotto il peso di un carico invisibile” (Catherine
Ternynck,
L’uomo di sabbia,
18). Questa
efficace citazione mi pare descriva bene la nostra condizione.
La
stessa autrice scrive: “Da
svariati decenni il mondo occidentale svuota la sua memoria come
farebbe con i suoi granai. Getta in discarica e passa la scopa
davanti alle sue porte. Così dilapida alla grande al sua eredità,
persuaso che il nuovo possa supplire il vecchio, che il benessere del
mercato e le promesse della tecnologia possano bastare a renderlo
felice” in realtà
“l’uomo scopre che il
vuoto pesa”
(Ibid. 19).
Se
quell’uomo è ogni uomo, il
Samaritano è Gesù,
Dio che, invece di adattarsi
all’allontanamento
volontario degli uomini, va in loro ricerca, facendosi uomo. L’amore
non guarda mai da lontano, ma si fa vicino. E’
Dio stesso che, percorre la stessa strada degli uomini e che fa di
tutto per soccorrerli, dopo che, a causa delle loro scelte
sconsiderate,
si ritrovano riversi lungo la strada feriti da nemici implacabili.
Laddove
tutti tirano diritto, Egli si ferma, perché
non c’è nessuna creatura umana che non meriti la Sua attenzione e
cura.
Gesù
e il Vangelo sono ancora oggi, come ieri e come sarà domani, la
risposta alle esigenze più profonde dell’umanità. Finché non Lo
riaccoglieremo; finché non torneremo a casa; se non ci lasceremo
raccogliere e affidare all’albergatore, rischiamo
di rimanere
dei tristi errabondi.
Cosa
c’entra tutto questo con l’Epifania? Moltissimo,
perché i Magi sono patroni dell’uomo moderno, pieno di desideri
profondi, ma poco capace di dargli un nome e di perseguirli. Essi
sono maestri della ricerca, forse
unica via per arrivare a destinazione;
sono maestri di una vita che è cammino impegnativo e rifiuto di una
noia sedentaria e senza
rischi. E’
come se, con i loro gesti ci gridassero: “Muovetevi, non
accontentatevi
di contemplare le stelle
o di sognarle: seguitele!”.
“La
tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli”
(Is
60,2):
le
vediamo anche noi la nebbia e la tenebra, ma sappiamo che esse sono
passeggere; perché
noi
siamo certi che il Sole risplende
oltre le nubi.
Per noi è evidente che la tenebra non avrà l’ultima parola, per
questo non vogliamo entrare a patti con essa, ma camminiamo dietro ai
Magi verso la luce.
Il
mondo ha bisogno di “stelle comete” che, brillando, indichino la
meta. Noi siamo mandati a essere questo; se noi non conosciamo la via
e non la indichiamo, moltissimi rimarranno ad appassire, pur avendo a
portata di mano la sorgente di acqua pura.
Padre,
manda il Tuo Spirito, perché riaccenda in noi il desiderio del
viaggio e la nausea per un’esistenza sicura, ma senza vita. Ci
rialzi, ci aiuti a fare i preparativi per la strada da percorrere.
Nessun commento:
Posta un commento