Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 16 febbraio 2020

Davanti agli uomini stanno la vita e la morte,

VI DOM. T.O.

Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà” (Sir 15,17). Vuoi vivere o morire?
Questa è la domanda che ci pone il Signore. E’ una domanda che riguarda certamente la vita eterna, oltre la nostra morte, ma anche quella presente, dove possiamo scegliere una vita che sa di morte, pur essendo vivi. Come non interrogarci dopo che due giovani di 19 e 18 anni dello stesso liceo monzese, a distanza di quindici giorni, hanno deciso di buttarsi dalla finestra e sotto il treno?: “Tutti gli uomini cercano di essere felici. Per quanto i mezzi possano differire, ciò si verifica senza eccezione. ... È la causa di tutte le azioni di tutti gli uomini, anche di quelli che vanno a impiccarsi” (Blaise Pascal).
Il cuore grida e cerca vita, ma, scrive ancora Pascal: “Una provocazione così lunga, così continua e così uniforme, ci dovrebbe pur convincere della nostra incapacità di giungere al bene con le nostre sole forze; ma l’esempio ci insegna poco”. Venerdì sono stato contattato da un’insegnante che, mi ha chiesto di poter venire con due classi, affinché presenti loro P. Lino. Sono stato invitato però a non toccare il tema religioso, per non mettere in difficoltà gli appartenenti ad altre fedi. Questa è follia! Prima di tutto perché P. Lino non è comprensibile senza Gesù Cristo - egli era un frate e cosa è un frate: un marziano? -, ma poi, soprattutto perché educare significa dare ai giovani gli strumenti per imparare a vivere. Non posso pensare di censurare Dio.
Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro” (Is 5,20). Ogni tanto succede che, qualcuno beva acido muriatico o candeggina, travasati nella bottiglia dell’acqua minerale: c’è un contenuto pericoloso pur avendo un’etichetta innocua. Ci si illude che basti cambiare il nome alle cose; votare leggi a maggioranza; fare referendum, per trasformare il male in bene: non c’è niente da fare, ciò che è, rimane tale e quale e produce i suoi frutti velenosi: “Mangeranno perciò il frutto della loro condotta e si sazieranno delle loro trame(Pro 1,31). E’ un’illusione che il male, comunque esso si esprima, faccia bene all’uomo.
Siamo chiamati a scegliere, a non lasciarci ingannare, perché poi le conseguenze le pagheremo noi, non chi ci ha ispirato a fare certe scelte. Non basterà dire come Adam: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato» (Gen 3,12), per non finire con lei fuori da Eden.
Comprendiamo, perché abbiamo ripetuto più volte: “Beato chi cammina nelle legge del Signore”; perché cammina in una vita che merita di esser vissuta che, non è sprecata che, va nella direzione giusta, anche se non è semplice e lineare.
La vita della Chiesa non è altro che una scuola dove si apprende a riconoscere il bene e a seguirlo e, a smascherare il male (lupi travestiti da agnelli), rifuggendolo; qui impariamo a scegliere (ex-eligere ossia Ex = da + eligere = selezionare, preferire, separare la parte migliore. Infatti. scegliere significa decidere cosa va mantenuto e preferito). Per esempio dice Gesù che “ non si può servire Dio e Mammona” (Mt 6,24). Gesù ha detto a Marta: “Tu ti preoccupi per troppe cose, ma Maria si è scelta la parte migliore” (Lc 10,41).
Non siamo qui per diventare legulei che, osservano meccanicamente delle leggi, ma per lasciarci risanare il cuore: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme” (Ez 36,26s ). Questo ci sta dicendo Gesù con questo lungo discorso. Egli propone un cambiamento radicale; non desidera che siamo come quei fiumi che, in superficie sono calmi, ma sotto sono pieni di mulinelli insidiosi. Gesù va alla sorgente, ritorna al cuore e lo guarisce, perché solo così potremo curare i nostri gesti. Egli ci chiede di ritornare al cuore e custodirlo perché è la sorgente della vita. Altrimenti il rischio serio è che applichiamo la legge di Dio, ma senza comprenderne il senso più profondo, come quel povero giovane che mi chiese quanti cm poteva penetrare la sua ragazza senza andare contro la chiamata alla vastità prematrimoniale.
Senza la comprensione della volontà di Dio, non uccideremo direttamente con le armi, ma useremo la lingua come spada affilata, capace di far sanguinare i cuori; saremo per la pena di morte e l’aborto, ecc … Non faremo rapine in banca, ma ci approprieremo di tante piccole cose in ufficio, in ospedale, ecc … dimenticando che “chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti(Lc 16,10). Non tradiremo carnalmente il coniuge, ma il nostro cuore non sarà più suo, ci abitueremo all’assenza dell’amore tenero e costringeremo l’altro ad appassire. Andare più lontano, sempre più lontano nell’amore, ecco cosa ci chiede Gesù.
Ecco, verranno giorni ..., nei quali … porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo» (Ger 31,31ss).



1 commento:

  1. Padrea Andrea, non stancarti mai di testimoniare il Signore e la Sua Parola! c'è così tanto bisogno! ...che il Signore ti dia sempre la forza e la pace perchè tu possa sempre continuare a essere il Suo strumento.

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